MONTAGNA: MALORE MORTALE SOTTO IL SETTIMO ALPINI

Belluno, 18 – 06 – 21

Attorno alle 13.20 il Soccorso alpino di Belluno è stato allertato a seguito della chiamata della gestrice del Rifugio Settimo alpini, per un escursionista ruzzolato nel torrente, durante la discesa verso il Calvario. F.D.L. 63 anni, di Trieste, arrivato in compagnia all’altezza dell’ultimo tornante prima del Calvario, quasi sicuramente a causa di un malore, era scivolato dal sentiero e ruzzolato una trentina di metri sul prato ripido fino al torrente sottostante, dove aveva sbattuto la testa. Mentre il fratello lo raggiungeva e gli prestava le prime cure, dal momento che non c’era copertura telefonica un’altra persona risaliva al rifugio e lanciava l’allarme. In contatto telefonico con la gestrice, arrivata anche lei sul luogo dell’incidente, i soccorritori hanno raccolto le prime informazioni poi trasmesse all’equipaggio dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Una volta sulla verticale, a 1.300 metri di quota, l’eliambulanza ha calato con un verricello di 60 metri tecnico di elisoccorso, medico e infermiere, che sono subentrati nelle manovre di rianimazione. Purtroppo non è rimasto altro che constatare il decesso dell’uomo. La salma è stata imbarellata e recuperata con il verricello per essere trasportata a Bolzano Bellunese, dove attendevano il Soccorso alpino di Belluno, la Polizia e il carro funebre.

In mattinata il Soccorso Alpino era dovuto intervenire nella stessa zona per un altro episodio

Poco prima delle 7 infatti era stato allertato dalla Centrale del Suem, per un escursionista bloccato dalla neve sulla Schiara.

S.B., 27 anni, di nazionalità tedesca, stava percorrendo l’Alta via numero 1 e, dopo aver passato la notte al Bivacco Bocco-Zago, stava scendendo lungo la Ferrata del Marmol. Arrivato nella gola che precede la sommità del Porton, prima del bivio tra la Ferrata Marmol e la Zacchi, l’aveva però trovata colma di neve ghiacciata. Sprovvisto di ramponi e piccozze, si era bloccato a 1.860 metri di altitudine, essendo il cavo sommerso e il tratto molto ripido. Poiché le nuvole ne impedivano l’avvicinamento, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha imbarcato due soccorritori e li ha sbarcato tra il Rifugio Settimo alpini e il Porton, per scendere a prelevare una seconda squadra. I due soccorritori sono risaliti, superando alcuni punti verticali innevati.

Mentre uno iniziava ad attrezzare il percorso con una corda fissa, l’altro ha raggiunto l’escursionista. Nel momento in cui si è aperto un varco nella nebbia, lo ha quindi spostato in un posto più agevole per il recupero, avvenuto in hovering quando l’eliambulanza è arrivata. Trasportati al Settimo alpini, l’elicottero è tornato a prendere il secondo soccorritore rimasto in quota. Tutti sono poi stati trasportati a valle.

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