“Un grande gioco di squadra tra pubblico e privato – ha detto Bottacin – dove tutti hanno fatto la loro parte per portare a termine un progetto di grande significato: la riforestazione di 10 ettari di boschi della Val Visdende, proprio nell’epicentro dell’area boschiva schiantata dalla tempesta Vaia. Questi boschi cominciano a rinascere, ed è un momento in qualche modo commovente per chi ha vissuto le devastazioni di Vaia e il dolore della distruzione”.
Così l’Assessore regionale all’ambiente e alla difesa del territorio, Gianpaolo Bottacin ha definito la conclusione di un Progetto misto pubblico-privato che ha reso possibile la piantumazione di 24 mila nuovi alberi su 10 ettari di bosco schiantato in Comelico, il cui esito positivo è stato presentato oggi nella sede dei Servizi Forestali regionali di Belluno.
All’incontro sono intervenuti, con Bottacin, il direttore dei Servizi Forestali del Veneto Gianmaria Sommavilla, Alberto Grandini, Sustainability Manager di Epta, Mariaserena Nocivelli, membro del CdA di Epta HDP, azienda che ha sostenuto la progettualità con un finanziamento di 100mila euro, e Orazio Cesco Cimavilla, presidente del Consorzio delle Quattro Regole di San Pietro.
ll progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Regione del Veneto, Epta, Veneto Agricoltura e il Consorzio Visdende. La piantumazione ha impiegato maestranze locali assunte dal Consorzio delle Quattro Regole di San Pietro di Cadore, combinando così il rilancio ambientale con quello socio-economico della zona.
Bottacin ha ricostruito le tappe di questa vera e propria impresa ambientale, partita nel 2021 con l’accordo tra la Regione Veneto (Veneto Agricoltura che ha messo a disposizione le piante), l’Azienda Epta HDP che ha creduto nel progetto e lo ha finanziato con 100 mila euro, e le Quattro Regole di San Pietro, storiche istituzioni tipiche della montagna.
“Abbiamo lavorato fin dal 2021 quando l’dea prese corpo – ha detto Bottacin – in totale collaborazione, senza mai un intoppo, e di questo ringrazio tutti i protagonisti a cominciare da un’azienda come Epta che ha creduto nella qualità ambientale e sociale del progetto. E’ stato un lavoro in grande stile, condotto da tutti con abnegazione e professionalità, che ha prodotto un successo ben testimoniato dai numeri”.
L’operazione ha consentito di piantare 24 mila nuovi alberi, con una sopravvivenza superiore all’80% che testimonia la qualità delle piante messe a disposizione da Veneto Agricoltura. Si tratta di 7.500 larici, 7,232 abeti rossi, 5.275 faggi, 1.344 sorbi degli uccellatori, 1.344 aceri di monte, 700 pini silvestri.
“Il tutto con una valenza ambientale straordinaria – ha fatto notare Bottacin – perché si è stimato che il rimboschimento della Val Visdende possa assorbire ogni anno 24,86 tonnellate di carbonio, corrispondenti a 91,24 tonnellate di CO2. Considerando il 2022 come anno medio d’impianto si è anche stimato che il nuovo bosco, entro il 2042, assorbirà ben 497,20 tonnellate di carbonio e 1.824 tonnellate di CO2. Vaia – ha concluso – ci ha steso, ma la rinascita è cominciata nel migliore dei modi”.