E’ il secondo intervento in notturna in pochi giorni, con l’abbassamento delle temperature il rischio di assideramento è elevato.
Nuovo intervento a tarda sera per recuperare due persone avventurate nella neve. Ieri verso le 19 la Centrale del 118 ha ricevuto la chiamata di una coppia di escursionisti bloccati al freddo dalla neve, lungo il sentiero 215 che sale al Rifugio Vandelli. I due erano partiti dal Passo Tre Croci verso le 14.30 con l’intenzione di salire al Rifugio. Lungo il percorso la 36enne di Albignasego (PD), che procedeva con calzature inadeguate nella neve alta, con i piedi bagnati e ghiacciati non è più stata in grado di camminare.
Dalle prime informazioni un po’ confuse, il compagno, un 27enne di Villafranca Padovana (PD) ha cercato di riscaldarla, togliendole gli scarponcini e avvolgendola nel saccopelo che portavano negli zaini, per poi chiedere aiuto.
Risaliti al punto in cui si trovavano, a 1.775 metri di quota, una squadra del Soccorso alpino di Cortina e della Guardia di finanza si è avvicinata il più possibile con il quad per poi continuare a piedi, mentre si aspettava di sapere se sarebbe potuto intervenire l’elicottero di Trento, che, liberatosi da una precedente missione, è volato a Cortina ad imbarcare un tecnico di elisoccorso della Stazione per condurre l’equipaggio nel punto dove si trovavano i due escursionisti. Con la squadra giunta sul posto – imbarellare la donna e trasportarla al Passo avrebbe richiesto almeno altre tre ore – l’eliambulanza di Trento emergenza è sopraggiunta, ha issato a bordo i due utilizzando il verricello e li ha poi accompagnati in piazzola al Codivilla.
La coppia è stata quindi ospitata nella sede del Soccorso alpino di Cortina per riscaldarsi. A seguito di un precedente intervento, che aveva già richiesto l’intervento dell’elicottero di Trento in volo notturno, all’inizio del sentiero per il Vandelli è stato posto un cartello di avviso sulla presenza di ghiaccio e sulla necessità di avere dotazioni alpinistiche, sottintendendo specifiche capacità di movimento in ambiente invernale.
In questi giorni le temperature scendono oltre i meno 15 gradi e il rischio di assideramento è elevato, senza considerare che in molti luoghi non prende il telefono. Non sempre può intervenire l’elisoccorso e l’avvicinamento delle squadre a piedi richiede lunghe ore sia per arrivare che per un eventuale trasporto a ritroso.