Consiglio provinciale a Borca: la Provincia chiede di rivalutare la scelta della Giunta regionale su villaggio olimpico all’ex colonia Eni. Audio

Il consiglio provinciale sposa il documento del Comune di Borca sulla verifica della compatibilità tecnica e amministrativa dell’operazione. Approvato anche il cofinanziamento di 250mila euro per Investi Scuola.

Servizio di Giuditta Bolzonello

Borca di Cadore, 31 luglio 2023 – La Provincia di Belluno chiede alla cabina di regia delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 di rivalutare la scelta sul villaggio olimpico. E di individuare la sede nella vecchia colonia Eni di Borca. Lo ha deliberato all’unanimità il consiglio provinciale, riunitosi oggi in modalità itinerante proprio a Borca di Cadore. L’atto dà mandato al presidente di attivarsi in tutte le sedi opportune affinché sia individuato nella rigenerazione del complesso edilizio fatto realizzare da Enrico Mattei ed Edoardo Gellner lo strumento ideale per l’ospitalità degli atleti olimpici. «La Provincia conferma quello che ha sempre sostenuto, proponendo ancora diversi anni fa la soluzione Borca, quale esempio concreto di sostenibilità e di Legacy dell’evento olimpico» ha sottolineato il consiglio provinciale.

RIGENERAZIONE DELLA EX COLONIA

L’atto approvato dal consiglio parte da un documento predisposto dagli uffici del Comune di Borca e giunto nei giorni scorsi in Provincia. Si tratta di un approfondimento tecnico sulla verifica della compatibilità amministrativa e tecnica a ospitare il villaggio olimpico nell’ex villaggio Eni. Il documento analizza non solo i criteri di sostenibilità, impatto ambientale e paesaggistico e rispondenza al quadro esigenziale del dossier olimpico, ma anche la compatibilità idrogeologica e la fattibilità tecnica del recupero del villaggio ex Eni, dimostrando come le indicazioni del Pai (Piano di assetto idrogeologico) e del Pgra (Piano di gestione del rischio idraulico) consentano di utilizzare fin da subito per lo scopo necessario la vecchia colonia. La delibera quindi chiede alla Regione di rivalutare alla luce di questa analisi la scelta di realizzare il villaggio olimpico a Fiames (come da Dgr 620 del 19 maggio scorso). 

«Oggi rafforziamo la posizione sempre tenuta dall’amministrazione provinciale: eravamo partiti con la proposta nel 2020, poi ribadita nel 2021 nelle linee programmatiche» ha detto il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Una volta superato il dubbio della fattibilità tecnica e amministrativa, non vediamo altri ostacoli a realizzare qui il villaggio olimpico, attraverso un accordo pubblico-privato che in questi mesi ha visto schierarsi a favore anche le associazioni di categoria, i sindacati e il territorio in generale».

MITIGATO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

Il documento preparato dal Comune di Borca sottolinea in particolare il superamento dei dubbi relativi ai vincoli di natura idrogeologica, dato che la ex colonia Eni si trova nella zona limitrofa al canalone di Cancia, noto per le colate detritiche dell’Antelao. 

«Gli interventi realizzati dalla Provincia sul canalone – con l’installazione della briglia Sabo Dam e la costruzione di un canale di dissipazione delle acque – hanno mitigato il pericolo di colate. E a breve partiranno ulteriori interventi a valle per ridurre ancora di più il rischio» ha detto il consigliere Mattia Gosetti, delegato alla Difesa del Suolo. «Ringrazio il consiglio di aver colto l’approvazione di questo atto politico proprio qui nella valle del Boite, che si è sempre espressa a favore della rigenerazione di quel patrimonio del vecchio villaggio Eni, riassunto architettonico della storia degli ultimi decenni». 

SOSTENIBILITÀ E LEGACY

Nei diversi interventi in sede di dibattito consiliare, tutti i consiglieri si sono espressi a favore della sostenibilità della rigenerazione e delle ricadute sociali che avrebbe per il territorio.

«Il dossier olimpico diceva che le Olimpiadi 2026 sarebbero state le più sostenibili e memorabili di sempre. E si poneva come obiettivo di mettere in atto politiche a favore dello sviluppo della montagna, utili al miglioramento dei servizi pubblici» hanno detto i consiglieri Paolo Perenzin e Simone Deola. «Crediamo che il recupero della vecchia colonia vada in questo senso, mentre il villaggio a Fiames no: se è sostenibile perché si smantella dopo le Olimpiadi, diventa uno spreco di denaro pubblico; se invece rimane, non è sostenibile dal punto di vista ambientale, perché comporterebbe ulteriore consumo di suolo».

«Siamo a fianco della Valboite per appoggiare la scelta di rigenerare la vecchia colonia che ha implicazioni su economicità, sostenibilità e sviluppo del territorio» hanno aggiunto i consiglieri Bogana, De Toni e Scopel. 

INVESTI SCUOLA

Sui temi dello sviluppo del territorio, in particolare della vivibilità delle terre alte, il consiglio provinciale ha approvato anche due atti collegati al progetto Investi Scuola, che garantisce gli abbonamenti del trasporto pubblico per gli studenti delle scuole superiori a prezzi calmierati, per andare incontro a chi abita nelle zone più marginali. Quest’anno dopo sette anni il progetto non può più contare sulle risorse dei Fondi Comuni confinanti, motivo per cui la Provincia ha deliberato l’utilizzo di 250mila euro dall’avanzo di amministrazione per continuare ad attivare Investi Scuola. 

«Insieme a 250mila euro del Consorzio Bim e a una quota del Fondo Welfare, superiamo i 500mila euro necessari a finanziare almeno la metà della dotazione economica necessaria a riproporre il progetto tale e quale agli ultimi anni» ha spiegato il presidente Padrin. «In sette anni i Fondi Comuni confinanti hanno consentito di proporre un grande progetto a tutti gli effetti anti-spopolamento, che in ogni caso vogliamo mandare avanti».

Il consiglio, sempre all’unanimità, ha approvato anche un ordine del giorno per cercare tutte le sinergie possibili a reperire l’ulteriore quota di finanziamento del progetto (che vale circa 1 milione di euro). A partire da una richiesta di sostegno economico alla Regione del Veneto e agli enti superiori per garantire la piena copertura del progetto per l’anno scolastico 2023-2024. Per il futuro, l’amministrazione provinciale è già al lavoro per tentare di cambiare il funzionamento dei Fondi di confine rendendoli utilizzabili anche per spese correnti e finanziare così i servizi sul territorio.

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