Dall’Ucraina alla SSD Dolomiti Bellunesi: accolti 7 bambini scappati dalla guerra.

Il calcio è accoglienza. E la SSD Dolomiti Bellunesi lo dimostra: con le parole? Soprattutto con i fatti. 

Perché la società dolomitica, nei giorni scorsi, ha accolto 7 ragazzini arrivati dall’Ucraina, tra i 5 e gli 11 anni: uno di loro, un po’ più grandicello, è aggregato con i Giovanissimi dell’Academy, gli altri saranno impegnati nell’attività di base, tra Sedico e il Boscherai di Pedavena. 

I piccoli calciatori sono appena scappati dal conflitto che sta martoriando la loro terra. E la SSD Dolomiti Bellunesi non ha esitato ad abbracciarli: «Abbiamo dato la nostra disponibilità alle istituzioni comunali, ai vari enti e alle associazioni che gestiscono l’arrivo dei profughi ucraini – spiega il responsabile del settore giovanile, Massimo Agnello -. Questi bambini giocavano a calcio a un passo da casa, prima che i venti di guerra spazzassero via i loro progetti». Ma non il loro sogno: «Un sogno, quello di rincorrere un pallone, che continuerà nel nostro territorio. E noi ne siamo orgogliosi – prosegue Agnello -. Quando li ho incontrati, mi sono emozionato. Sono riusciti a trasmettermi una passione, una voglia e una gratitudine difficili da spiegare a parole. Avevo le lacrime agli occhi».

Una bella opportunità, quindi. E non solo per i ragazzi originari dell’Est Europa: «Anche per i nostri giovani, che toccheranno con mano la ricchezza di uno scambio interculturale, oltre al valore dell’accoglienza e della condivisione. Questa – conclude il responsabile del settore giovanile dolomitico – è la vera essenza dello sport». 

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