Polizia provinciale, prosegue la collaborazione tra Belluno e Novara

Concluso il primo percorso formativo per l’unità cinofila piemontese

Padrin: «Un plauso alle nostre guardie, punto di riferimento per il territorio e anche per altri enti di area vasta»

Prosegue la collaborazione tra la Provincia di Belluno e quella di Novara. Nei giorni scorsi si è conclusa la prima parte del percorso di formazione tra Polizie provinciali, che ha visto le guardie bellunesi collaborare attivamente nella creazione dell’unità cinofila piemontese. Un corso iniziato l’autunno scorso e arrivato adesso a diplomare i primi agenti novaresi con l’attestato di conduttore di cani da limiere (impiegati per la ricerca dei cinghiali).

La Provincia di Belluno è stata ente formatore, grazie all’istruttore capo Daniele Comiotto, grande esperto e responsabile dell’unità cinofila in capo alla Polizia provinciale di Palazzo Piloni. E poco prima di Natale il consigliere delegato novarese Andrea Bricco, insieme al comandante della Polizia provinciale di Novara, è stato a Belluno per la consegna dei primi attestati. Il corso proseguirà a gennaio con la prova pratica, nella quale sarà coinvolta anche Bonnie, la Deutscher Jagdterrier della Provincia di Novara che sarà a capo dell’unità cinofila e che al momento sta completando l’addestramento per il recupero della fauna selvatica.

«La Polizia provinciale si conferma uno dei fiori all’occhiello del nostro ente, un punto di riferimento per il territorio, ma anche per altre Province, come dimostra questo percorso formativo» commenta il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. «Un plauso agli agenti e l’auspicio che la collaborazione possa allargarsi sempre di più, anche per far capire che le Province sono enti tutt’altro che inutili, ma ancora ricchi di professionalità importanti, nonostante le difficoltà attraversate dopo la riforma Delrio. A tal proposito, non posso non rilevare la carenza in organico, passato nel giro di pochi anni da oltre 30 agenti a 20, il che comporta una riduzione nei servizi prestati. Auspichiamo che i numeri possano tornare quelli di un tempo, a beneficio del territorio e specialmente dell’ambiente che ha nella Polizia provinciale un importante presidio fondamentale».

Fonte Provincia di Belluno

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