Cortina e Marmolada: interventi in notturna per alpinisti in difficoltà.

L'eliambulanza del Suem bellunese durante un intervento a San Vito di Cadore
L’eliambulanza del Suem bellunese durante un intervento a San Vito di Cadore
Rocca Pietore (BL), 05-08-16
Intervento sotto la grandine in Marmolada, per recuperare due alpinisti che non riuscivano a rientrare. Questa mattina alle 5 il 118 ha allertato il Soccorso alpino della Val Pettorina: una coppia di rocciatori aveva chiamato perché si trovava in difficoltà a 3.200 metri di quota col temporale in arrivo. I due, un uomo e una donna, G.C.P., 56 anni, di Forte dei Marmi (LU), e S.P., 43 anni, di Cascina (PI), avevano scalato la via Vinatzer-Castiglioni sulla parete sud ed erano usciti molto tardi dalla variante Stenico. Nella notte avevano cercato di raggiungere l’arrivo della funivia, senza riuscirci. Al cellulare i soccorritori avevano provato a guidarli, ma la coppia era infreddolita dalla pioggia e la nebbia impediva la visibilità rendendo rischioso il percorso. Così i due alpinisti si sono fermati trovata una baracca sotto Punta Rocca e una squadra è partita per andare a recuperarli. Grazie alle Funivie Marmolada che hanno appositamente messo in funzione l’impianto, i soccorritori hanno potuto completare velocemente il dislivello. Una volta in cima, hanno percorso le creste e sono saliti dal crinale fino a dove si trovava la coppia. Dopo averli assicurati, lì hanno calati e con loro sono tornati alla funivia, riuscendo a tornare a Malga Ciapela, giusto in tempo prima che la bufera costringesse a chiudere gli impianti.

Cortina – Ieri sera verso le 23 è scattato l’allarme per una coppia di alpinisti in difficoltà in cima al Pilastro della Tofana di Rozes. I due, un uomo e una donna di Lecco, avevano scalato una via, ma, arrivati in vetta a circa 2.800 metri di quota, complice anche la nebbia e il buio, non erano riusciti a trovare il punto per intraprendere il rientro, non così semplice da individuare. In contatto telefonico con loro, il Soccorso alpino di Cortina ha cercato prima di indirizzarli, poi, viste le pessime previsioni del tempo per oggi che escludevano il bivacco della coppia in quota, ha deciso di mandare subito una squadra in loro aiuto. Cinque soccorritori sono quindi risaliti e li hanno raggiunti, per guidarli attraverso il primo canale e la cengia sottostante fino al Rifugio Giussani e da lì a valle. L’intervento si è concluso poco prima delle 4.

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