REFERENDUM BELLUNESI: SVANISCE IL SOGNO REFERENDARIO IN SETTE COMUNI SU SETTE

Brusca battuta d’arresto per il movimento referendario: nessuno dei sette comuni chiamati al voto ieri e oggi hanno raggiunto il quorum costitutivo per la validità del referendum pro-Trentino. Nessuno ha raggiunto il 5o per cento più uno dei sì richiesti per l’avvio dell’iter per il passaggio a Trentino-Alto Adige.

C’è da dire che le differenze tra Feltrino e Agordino sono abbastanza evidenti. Se nella parte bassa della provincia si è recato alle urne mediamente tra il 30 e il 35 per cento degli aventi diritto, nell’Agordino si è superata la soglia del 40 per cento con il record di Rocca Pietore che non ha raggiunto il quorum per una manciata di voti.

Ma vediamo i dati diramati dalla Prefettura nel dettaglio.

Ad Arsiè hanno votato 1261 elettori pari al 33,7 per cento degli aventi diritto: di questi 1197 sì e 58 no.

Sempre nel Feltrino a Cesiomaggiore si sono recati alle urne 1648 elettori, il 35,31 per cento del totale, 96 i no.

A Feltre record negativo con 6099 elettori, ovvero il 32,36 per cento degli aventi diritto: 379 i no.

Passando all’Agordino a Canale d’Agordo il quorum si è assestato sul 43 per cento: 527 gli elettori: 515 sì, 8 no.

A Falcade la soglia del quorum ha toccato i 45 punti. in termini assoluti 956 votanti, 917 sì, il resto no.

A Gosaldo 420 votanti, il 45 per cento dell’elettorato: 403 sì, 17 no. Rocca Pietore ha mancato di poco il 50 per cento fermandosi al 47,47, ovvero 648 votanti, di questi 620 sì, 28 no.

Nonostante il mancato obiettivo non si può parlare di un fallimento tout court: in molti comuni si sono recati alle urne più elettori che nelle tornate politiche tradizionali.

Quante alle possibili analisi, tante le variabili di questa tornata referendaria. Impossibile per ovvie ragioni ricostruire il clima delle prime esperienze di Lamon e Sovramonte: in sette anni è cambiato il mondo, per non parlare di una maggiore consapevolezza o disillusione. Se all’epoca di Lamon – era l’ottobre 2005 – si credeva nell’obiettivo Trentino – del resto era la prima volta che si azionava l’articolo 132 della Costituzione – oggi l’approccio psicologico è stato diverso: Lamon e Sovramonte, per non parlare di Sappada e della Ladinia, non sono andati da nessuna parte e i palazzi del potere hanno sempre lanciato in aria la patata bollente. Insomma, qualcuno si è chiesto, perchè andare a votare se tanto si resta nell’ordinario Veneto?

C’è poi il clima di ostilità nei confronti della politica e delle sue promesse, il fatto che si vota anche fra due settimane per le politiche e a Feltre potrebbe aver pesato anche il no del primo cittadino.

Adesso c’è tutto il tempo per analizzare il voto ben sapendo che i problemi della montagna bellunese – ben evidenti anche in queste ore di maltempo – restano quelli di sempre.

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