REFERENDUM, VOGLIA DI TRENTINO – DA ROMA I PRIMI VIA LIBERA

L’ultimo della serie è il consiglio comunale di Taibon Agordino che ha votato all’unanimità la proposta di referendum di distacco dalla Regione Veneto per l’annessione alla Regione Trentino-Alto Adige. E questo dopo la raccolta delle firme da parte del comitato “Taibon in Trentino per la Regione Dolomiti”, composto totalmente da giovani del paese.

In una nota è lo stesso comitato a ringraziare la sindaca Loretta Ben e tutto il Consiglio, ora il copione è quello solito: trasferta a Roma per il deposito della richiesta in Corte di Cassazione e attesa dei tempi tecnici

Ne sanno qualcosa i comuni feltrini che in quete ore hanno ottenuto l’ok formale dal giudice romano. Le richieste referendarie di Feltre, Arsiè e Cesiomaggiore sono valide e si tratta di fissare la data della consultazione che i comitati vorrebbero fosse accorpata alle politiche di primavera, soluzione che consentirebbe anche un bel risparmio di soldi pubblici.

Certo è che lo stillicidio referendario si sta ritagliando una certa visibilità anche fuori dai confini provinciali. A far rumore più degli altri è ovviamente Feltre, la seconda città della provincia, dove peraltro il sindaco Perenzin non ha ostacolato il referendum ma allo stesso tempo ha annunciato il suo voto contrario. “Non è utile al territorio dare segni di defezione”, ha spiegato il primo cittadino. Intanto, in mezza provincia, si scaldano i motori.

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