ARRESTO PER SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE

Nella tarda serata dello scorso 10 luglio i Carabinieri di Portomaggiore (FE) hanno tratto in arresto la cittadina cinese SU Lei Lei, 28enne, anagraficamente residente a Brescia, poiché ricercata dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Feltre per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
La donna era stata individuata quale sfruttatrice di una sua connazionale di nome Zhang Lì che si prostituiva in un appartamento di Quero, arrestata anch’essa dall’Arma di Feltre il 29 novembre 2011 per non aver ottemperato all’ordine di allontanamento dal territorio nazionale ove si trovava in stato di clandestinità. Le indagini, avviate dopo la comparsa di un annuncio su un quotidiano locale, hanno condotto all’identificazione della Su Lei Lei, quale committente dell’inserzione a pagamento ove compariva un numero telefonico e l’indirizzo dell’appartamento di Quero utilizzato dalla Zhang Lì per incontrare i “clienti”. In pratica l’annuncio riportava un numero telefonico che fungeva da vero e proprio call center (ubicato probabilmente in Emilia Romagna) attraverso il quale una (terza) giovane orientaleforniva tutte le necessarie indicazioni per raggiungere l’appartamento ove si trovava la Zhang Lì.
Sulla base delle risultanze investigative acquisite dal Nucleo Operativo e
Radiomobile dei Carabinieri di Feltre, il GIP del Tribunale di Belluno, Dott. Aldo Giancotti, su richiesta del PM Dott. Massimo De Bortoli, emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere dei confronti della SU Lei Lei, nel frattempo resasiirreperibile, la quale veniva casualmente controllata l’atra sera da una pattuglia dell’Arma nei pressi della Stazione Ferroviaria di Argenta (FE), dove si era soffermata a parlare con alcune sue connazionali. Questa, priva di documenti, ha inizialmente fornito una diversa identità, ma sottoposta rilievi foto segnaletici (AFIS) è risultata destinataria di provvedimento restrittivo pendente nei suoi confronti. La donna arrestata è stata condotta in carcere (Bologna Dozza) e posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria bellunese.

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