SI DEL CONSIGLIO REGIONALE A SAPPADA E CINTO CAOMAGGIORE PER PASSAGGIO IN FRIULI.

Un lungo applauso liberatorio ha accolto il via libera a Sappada da parte del Consiglio regionale del Veneto. A oltre quattro anni dal plebiscito plodn – che aveva certificato la voglia di Friuli del piccolo comune bellunese – l’aula si è espressa senza tentennamenti a favore della richiesta dei sappadini. E questo anche grazie all’accelerazione impressa alla partita dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond.

L’esponente del Popolo delle Libertà aveva infatti sottolineato l’esigenza di portare la questione in aula il prima possibile, chiedendone nell’ultima conferenza dei capigruppo l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio regionale che si è tenuto in questi ultimi due giorni.

I sappadini, circa una cinquantina, hanno assistito alla discussione della mozione dislocati in due sale del palazzo regionale, alcuni di loro vestiti con gli abiti tipici locali.

“I tempi erano maturi per affrontare la questione in tutta la sua complessità”, afferma Bond che nel suo intervento in aula ha rimarcato le peculiarità geografiche, storiche, culturali e linguistiche di Sappada: “E’ un unicum in tutto l’arco alpino”, ha detto Bond, che poi si è soffermato sugli aspetti meramente politici del caso: “Il mio voto è favorevole per due motivi: primo perchè Sappada ha una sua innegabile specificità; secondo, perchè serve una provocazione utile. Dobbiamo lanciare ai nostri rappresentanti romani un messaggio forte e chiaro: è in momenti come questi che servono azioni importanti e coraggiose soprattutto a tutela delle aree più difficili del nostro territorio. In Veneto ci sono tante situazioni di difficoltà, comuni lontani dai presidi sanitari e dimenticati dal centro. E’ arrivato il tempo di alzare la testa e la voce. La battaglia dei sappadini deve vederci uniti e determinati nel rivendicare quello che ci spetta”.

Da qui l’appello ai parlamentari: “E’ tempo che facciano sentire la loro voce e pensino allo stato di sofferenza dei vari territori. Bisogna essere determinati”.

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