OCCUPAZIONE: TRA SAFILO, ZADRA E INVENSYS LA SITUAZIONE RIMANE TESA. CHIUDONO CINQUE BILLA MA NON A BELLUNO

Sono cinque per un totale di 146 dipendenti, i punti vendita dei supermercati a marchio Billa dislocati tra Veneto e Friuli, destinati a chiudere, forse già dalla prossima settimana. Si tratta di quelli a Porcia (Pordenone), Bassano del Grappa (Vicenza), San Giorgio in Bosco (Padova), Grezzana (Verona) e Crocetta del Montello (Treviso) cui se ne aggiungerebbe un’altra decina nel resto d’Italia.

I 146 lavoratori quindi verranno licenziati, senza alcuna tutela, e percepiranno solo l’indennità di mobilità prevista per legge. Risparmiati al momento i negozi bellunesi.

In queste ore i sindacati di categoria hanno chiesto un incontro urgente alle Regioni per affrontare il problema dopo che da un tavolo durato 8 ore al ministero del Lavoro, sabato scorso, non ha portato alcun accordo. Niente ammortizzatori sociali, niente cassa integrazione.

Sul fronte sindacale bellunese continua a essere tesa la situazione all Safilo dopo l’incontro di ieri tra le parti coinvolte: sembra ridotta al lumicino la possibilità di arrivare all’attivazione dei contratti di solidarietà chiesti dai dindacati. Alla Invensys di Belluno si continua a navigare a vista: i due mesi di cassa integrazione promessi venerdì scorso in Prefettura non bastano ai lavoratori. Atmosfera sospesa alla Zadra Vetri sempre di Belluno con i suoi 60 lavoratori. Da un primo confronto sembra che l’azienda non sia intenzionata a chiudere, ma non ci sono certezze nemmeno su un possibile piano di rilancio.

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