BELLUNO: FESTA DELLA POLIZIA, IL DISCORSO DEL QUESTORE E TUTTI I RICONOSCIMENTI.

Ringrazio tutti Voi, gentili Signore e Signori, per la vostra presenza, qui con noi, nella ricorrenza del 160° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato.
Un sincero benvenuto a Lei, Signor Prefetto ed a Sua Eminenza il Sig. Vescovo, ai rappresentanti di Senato e Camera, alle autorità civili e militari, Un particolare augurio ai nuovi Sindaci appena eletti ed un cordiale saluto a coloro che li hanno preceduti.
Un benvenuto ai rappresentanti della Magistratura, ai numerosi aderenti ad associazioni culturali e sociali, ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale, della Polizia Penitenziaria, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Provinciale e della Polizia Locale, amici con i quali condividiamo il nostro lavoro.
Grazie per la sentita partecipazione ai rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e D’Arma.
Un caloroso benvenuto anche ai colleghi Funzionari, a tutto il personale della Questura e del Commissariato di Cortina, delle specialità della Polizia Stradale, Ferroviaria e Postale, agli appartenenti all’Amministrazione Civile dell’Interno che prestano servizio con noi, ai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato.
Benvenuto a tutti i nostri familiari.
Permettetemi di iniziare questo breve discorso con un ricordo personale.
Quando, tanti anni fa, iniziai la mia carriera in Polizia, una locandina che campeggiava spesso nei nostri Uffici, recitava “La Polizia è al servizio dei cittadini“.
Ebbene, questo è lo spirito con il quale sono arrivato a Belluno; mettere le mie esperienze al servizio dell’intera provincia e, per questo, ho voluto qui, sul palco con noi, i gonfaloni della Provincia, delle città di Belluno e Feltre, del Comune di Cortina D’Ampezzo, le maggiori città della provincia dove è presente un presidio della Polizia di Stato, a voler sottolineare questo stare insieme e al servizio di tutti i cittadini, con una particolare attenzione ai soggetti più deboli.
E questo, è lo spirito che ho trovato nella Polizia di Stato a Belluno; lavorare nell’interesse della comunità per trasmettere sicurezza attraverso un’attività di Polizia ben condotta e obiettivamente comunicata, in grado di generare rispetto, fiducia e di consolidare il senso di legalità.
Mi sento di assicurare, dunque, che molto è stato fatto e da tutti; l’Ufficio Prevenzione generale con le Volanti ed il 113, la Squadra Mobile, la DIGOS, la Divisione Amministrativa con l’Ufficio Immigrazione, la Divisione Anticrimine con la Polizia Scientifica, il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cortina, l’Ufficio Personale e l’Amministratvo Contabile, l’Ufficio di Gabinetto ed il Poliziotto di Quartiere; ed ancora tutte le Specialità: la

Stradale, la Ferroviaria e la Postale, il servizio di soccorso sulle piste da sci durante il periodo invernale, tutti hanno lavorato con professionalità e senso del dovere.
Non ho qui intenzione di elencare nel dettaglio i dati che misurano questo impegno ed anche se il fenomeno della criminalità é sostanzialmente in lieve e costante diminuzione, poche considerazioni sono necessarie.
Sul fronte della sicurezza stradale, sono state ben 333 le patenti ritirate, di cui 168 per guida in stato di ebbrezza alcoolica, ma, per contro, sono stati rilevati meno incidenti mortali.
In sensibile aumento, invece, i reati connessi all’uso dei sistemi informatici, le truffe o le frodi legate alle transazioni effettuate attraverso internet.
Anche se registriamo un calo, delle denunce per stalking, ovvero quell’atteggiamento tenuto da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola, causandole stati d’ansia e paura tali da costringerla a cambiare le normali abitudini di vita, aumentano i casi di lesioni dolose e di percosse, sintomo questo che indica che una parte della società diventa sempre più incline alla violenza e meno tollerante.
L’intensa attività di prevenzione, consente di infrenare il traffico ed il consumo di stupefacenti.
Chi fosse interessato all’approfondimento dei dati, potrà prenderne visione nella pubblicazione che viene distribuita all’ingresso.
Diverso è invece il problema legato ai reati contro il patrimonio: rapine, furti, borseggi e truffe che tanto preoccupano e sono causa di allarme sociale.
I furti negli appartamenti e le rapine, ad esempio, in questi ultimi mesi hanno avuto un lieve incremento.
La nostra risposta dovrà quindi essere più decisa e meglio indirizzata, allo scopo di individuarne gli autori e prevenirne la commissione. Sarà però indispensabile, che anche da parte dei cittadini ci sia una maggiore attenzione, adottando idonee misure di auto difesa.
Questa provincia è certamente una tra le più vivibili, ma anche qui si sta diffondendo, non sempre motivato, un senso di disagio ed insicurezza.
Devo però dire che i cittadini hanno una visione parziale dell’operato della Polizia, perché, dai media, ricevono informazioni, a volte in toni eccessivi, solo sui fatti criminali accaduti e delle azioni di repressione attuate dalle Forze dell’Ordine nelle varie realtà del paese.
Così, quella che è difficilmente quantificabile in termini di risultati, e che quindi non viene percepita, è proprio la quotidiana attività di prevenzione a livello locale.
Personalmente ritengo che i blitz o le operazioni di facciata, da soli, non bastino ad infondere sicurezza nel cittadino, ma piuttosto sia la presenza di una Polizia attenta ma discreta, che dia fiducia e rafforzi il senso di legalità, ma, al tempo stesso, sia rispettosa delle libertà individuali e sociali.
La prevenzione dunque è la base ed il fondamento di un accettabile livello di sicurezza: il pattugliamento, il Poliziotto di quartiere, il 113.
Forse perché degno di una particolare fiducia o perché é una presenza costante e disponibile nelle 24 ore, il nostro numero di soccorso, il 113, ha ricevuto anche quest’anno migliaia di chiamate e molte di queste, vanno ben al di là dei nostri compiti istituzionali.
Basta parlare con gli operatori del 113 o con i membri dell’equipaggio di una volante per vedere come il personale sia spesso chiamato a fare, oltre che il poliziotto, anche l’infermiere, la guida turistica, il consulente familiare, l’assistente sociale ed altro: sempre, ovviamente, con la dovuta professionalità, competenza, rigore, mai disgiunto da sensibilità e tatto.
Tutto questo rientra nella visione che abbiamo del nostro lavoro: al servizio della gente.
Questa missione, a mio parere, rende questo il più bel lavoro del mondo.
I servizi di controllo mirati a vigilare le aree più a rischio della città, sono stati programmati e svolti coordinandoci con le altre Forze di Polizia, riuscendo ad assicure così una presenza continua. Infine, avvalendoci del concorso del Reparto Prevenzione Crimine di Padova, abbiamo intensificato la nostra presenza nella provincia, disponendo posti di controllo in quelle aree dove sono stati siglati i cosiddetti “Patti per la Sicurezza”, o ovunque i cittadini e le istituzioni locali ci abbiano segnalato situazioni di degrado o di criminalità.
Anche l’azione di contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina è stata rafforzata con interventi mirati ed equilibrati condotti in particolare nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi e anche verso chi tale fenomeno sfrutta e favorisce.
In relazione al rapporto cittadino-polizia, di particolare rilievo è risultato essere il servizio svolto a Belluno dal Poliziotto di quartiere, presenza unanimemente ritenuta positiva ed importante, tanto da essere diventato sulla strada il primo referente per la gente ed i commercianti.
E che i Poliziotti di quartiere si siano dimostrati in grado di assolvere ai loro compiti: infondere sicurezza e fungere da collegamento con le Istituzioni è dimostrato dalle tante segnalazioni di stima pervenute. In particolare, la loro presenza è stata apprezzata all’interno delle scuole, dove, unitamente ai colleghi della Stradale, della Postale, della Squadra Mobile e dell’Ufficio Gabinetto, si sono recati per parlare ai ragazzi in modo concreto dei problemi che più da vicino li toccano: l’uso delle droghe e l’abuso di bevande alcoliche, il fenomeno del bullismo, la sicurezza stradale, il corretto utilizzo di internet, la legalità.
Il rapporto con i giovani è per noi essenziale.
I ragazzi devono considerare il poliziotto non come un guardiano severo ed inflessibile, ma come una persona esperta ed equilibrata a cui rivolgersi in caso di necessità, qualsiasi necessità.
E che siamo nella giusta direzione, ci viene confermato dalla crescente richiesta di incontri che ci giunge dai vari Istituti Scolastici.
E’ qui presente una rappresentanza degli studenti e insegnanti, che ringraziamo per la loro partecipazione.
A loro porgo tutta la nostra solidarietà per il vigliacco attentato messo in atto ai danni di ragazzi brindisini,
Più avanti, potremo valutare anche la preparazione degli studenti dell’Istituto alberghiero Dolomieu di Longarone che, guidati dai loro insegnanti, hanno allestito un piccolo rinfresco.
Anche nella gestione dell’Ordine Pubblico, l’idea di prevenzione ha avuto una sua concreta realizzazione. L’intensa attività informativa ed i rapporti posti in essere dall’Ufficio di Gabinetto e, più ancora, dalla DIGOS con tutte le variegate e peculiari componenti politiche, sociali, economiche, sportive e culturali della realtà bellunese, hanno consentito, in questi mesi, un regolare ed ordinato svolgimento di tutte le manifestazioni pubbliche nel rispetto della legalità e dei diritti fondamentali: basti ricordare le scorse elezioni amministrative, le tappe del Giro d’Italia, i numerosi convegni e le altre manifestazioni che si sono svolte in provincia.
Ugualmente durante le competizioni sportive, a parte alcuni episodi isolati, non si sono registrati particolari momenti di tensione e questo grazie alla collaborazione delle società sportive ed al comportamento complessivamente responsabile e positivo della tifoseria organizzata e non, distintasi per correttezza anche nelle trasferte in altre province.
Il concetto di servizio cui però ci rifacciamo, non si limita all’attività di prevenzione e di repressione dei reati; molto contano anche l’aggiornamento del rapporto tra la Polizia e la collettività, lo snellimento e la velocizzazione delle procedure amministrative, i processi di comunicazione ed interazione con gli utenti.
In tal senso, giudico estremamente efficace la prossima pubblicazione della carta dei servizi della Questura di Belluno, con cui intendiamo agevolare i cittadini aiutandoli ad utilizzare nel modo migliore i nostri servizi.
Tale documento, dovrà rispondere all’esigenza di fornire un sistema di comunicazione chiaro, semplice e facilmente intelligibile ad un’utenza che, come noi tutti sappiamo, spesso trova difficoltà ad affrontare il linguaggio burocratico della Pubblica Amministrazione. Così, immaginandoci per una volta dall’altra parte dello sportello, ci siamo posti le domande, i dubbi, le richieste che i cittadini ci fanno, ed a questi cercheremo di dare indicazioni chiare e dirette.
Ma una cosa mi è parsa oggi ancora più urgente da realizzare, un vademecum sulla sicurezza.
La trattazione si articola per argomenti generali quali la casa, la strada, il viaggio, i genitori, le donne, i più piccoli, l’auto, ed altri.
Tale pubblicazione, che non vuole essere un trattato di criminologia, si propone di fornire agli utenti uno spunto di riflessione sui comportamenti più adeguati da tenere nelle ordinarie azioni quotidiane.
Si tratta di un testo semplice, discorsivo ma concreto che, senza suscitare inutili allarmismi, anzi sfatando a volte delle leggende metropolitane, come il famigerato codice degli zingari, fornisce indicazioni su cosa fare per garantire ancora di più la propria sicurezza; piccoli accorgimenti, consigli apparentemente banali ma che sicuramente aiuteranno il lettore a vivere più serenamente la realtà quotidiana.
All’uscita ne troverete delle copie.
Mi ero ripromesso di non fare alcun riferimento al momento di crisi e cambiamento socio-economico che sta attraversando, non solo il nostro paese, ma tutta l’Europa.
Ritengo però necessario rappresentare che questo clima di incertezza e la necessità di ridurre la spesa pubblica anche nel campo di una gestione così complessa e delicata come quella della Sicurezza Pubblica, rende più difficoltoso il lavoro degli appartenenti alle Forze dell’Ordine che, sempre con minori risorse, devono comunque rispondere alla continua richiesta della società di veder aumentata la propria soglia di sicurezza.
Gli ultimi episodi di violenza di Genova, che potrebbero ricondurre ad un rigurgito delle formazioni terroristiche, l’attentato a Brindisi, le manifestazioni di piazza per la crisi occupazionale o il radicalizzarsi e l’espandersi dei movimenti antagonisti, impongono invece, di incrementare l’attività di intelligence e mantenere elevatissima l’attenzione su tutti i versanti d’indagine e di tutela dell’Ordine Pubblico.
Considerato però il particolare rilievo di molti degli ospiti presenti, sento il dovere di invitare tutti coloro che fossero in grado di poter utilmente intervenire, ad attivarsi affinché il trend dei tagli si possa invertire e che la questione riguardante l’individuazione dei presidi di polizia e la riassegnazione di adeguati strumenti operativi, possa essere al più presto definita, avendo comunque cura di mettere in primo piano i reali bisogni degli italiani.
Certo, molto dobbiamo fare perché il cittadino è giustamente esigente. La sicurezza è un bene che non è quantificabile: chi l’ha ne vorrebbe avere sempre di più e non è corretto indicare realtà più difficili, territorialmente anche vicine, per tacitare le richieste che a noi vengono rivolte.
Autorità, gentile Signore e Signori, per ottenere questo risultato è indispensabile che tutti i cittadini e le Istituzioni forniscano la loro collaborazione senza la quale il nostro lavoro non può dare gli esiti che tutti ci attendiamo.
La gente deve aver fiducia nella Polizia di Stato che di questa fiducia si alimenta e da essa trae lo stimolo indispensabile per continuare a migliorare la sua efficienza, quell’efficienza che poi ricade su tutti come sicurezza nella vita di ogni giorno.
Noi della polizia di Stato, però, dobbiamo conquistarci questa fiducia e questa collaborazione; dobbiamo razionalizzare le risorse ed evitare sovrapposizioni e competitività inutili, sempre protesi a migliorare il rapporto con il cittadino, corrispondendo in maniera sempre più puntuale alle legittime istanze di ordine e sicurezza, con l’ambizioso obiettivo di rendere ancor più concreta e percepibile, da parte di ognuno, la titolarità dei diritti e dei doveri nonché la possibilità di poterli liberamente esercitare.
Nella consapevolezza di contribuire, in tal modo, alla realizzazione di un ordinamento fondato sull’esercizio pieno delle libertà costituzionali, quali fattori essenziali dello sviluppo di una società moderna, civile e democratica, assicuriamo a Lei Signor Prefetto ed a Voi tutti il nostro massimo e leale impegno nel continuare a garantire agli abitanti di questa splendida provincia una convivenza pacifica nella sicurezza.
Viva la Polizia di Stato
Viva l’Italia…
LE PREMIAZIONI:
LODE A:
1) Ispettore Superiore SUPS ZUGLIAN Ivano
2) Ispettore Capo CAZZARO Alfredo
3) Sovrintendente CASAGRANDE Mirto
4) Assistente Capo DE COL Andrea
5) Assistente Capo PAULETTI Fabio

IL RICONOSCIMENTO E’ STATO ATTRIBUITO CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:

“Per l’impegno profuso nel portare a compimento un’operazione di polizia
giudiziaria che si concludeva con l’arresto di nove soggetti, la denuncia in stato di
libertà di ulteriori quattro, per reati relativi allo spaccio di sostanze stupefacenti e con il
sequestro di oltre 10 chilogrammi di sostanza stupefacente.”

Belluno, 10 marzo 2010

LODE A:
1) Ispettore Capo CASSOL Guglielmo
2) Assistente Capo MAFFETTONE Ivan

IL RICONOSCIMENTO E’ STATO ATTRIBUITO CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:
“Per l’impegno e la professionalità evidenziati in un’operazione di polizia giudiziaria che
si concludeva con il fermo di indiziato di reato di due individui responsabili di
svariate rapine ai danni di persone anziane”.

Belluno, 05 gennaio 2010

LODE A:
1) Sovrintendente SOMMARIVA Massimo
2) Assistente Capo DE POI Roberto

IL RICONOSCIMENTO E’ STATO ATTRIBUITO CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:
“Per l’impegno profuso nell’espletare un intervento di polizia giudiziaria che si concludeva con l’arresto di una persona responsabile del reato di rapina impropria.”
Belluno, 20 novembre 2010

LODE:
1) Assistente Capo CORRA’ Carlo

IL RICONOSCIMENTO E’ STATO ATTRIBUITO CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:
“Dimostrando capacità professionale ed investigativa espletava un’operazione di polizia
giudiziaria che consentiva l’arresto, in flagranza di reato, di sette persone ed il fermo di
un’ottava, responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti gestito con la copertura di un
pubblico esercizio.”
Vicenza, 5 maggio 2011”

LODE A:
1) Ispettore Capo DE MAS Elio Stefano
2) Assistente Capo DAL PAN Matteo
3) Assistente DE GASPERI Jacopo
4) Assistente NESELLO Christian

IL RICONOSCIMENTO E’ STATO ATTRIBUITO CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:
“Con professionalità e tempestività coordinava un intervento di soccorso pubblico che
consentiva di trarre in salvo un uomo, colto da malore, all’interno di un appartamento.”
Belluno, 02 marzo 2011

IN OCCASIONE DEL IV° TROFEO CADUTI DI NASSIRYA SVOLTOSI DALL’11
AL 15 MAGGIO 2011, ORGANIZZATO DALL’U.N.U.C.I. PRESSO IL TIRO A
SEGNO NAZIONALE DI BOLOGNA RISERVATO A PERSONALE IN SERVIZIO
DELLE FF.AA., E DI CORPI ARMATI DELLO STATO; LA QUESTURA DI
BELLUNO SI E’ CLASSIFICATA AL II° POSTO CON LA SQUADRA
COMPOSTA DAGLI ISTRUTTORI DI TIRO:

1) Assistente Capo CASAGRANDE Claudio
2) Assistente Capo SITTA Dario
3) Assistente Capo DAL MOLIN Michela

L’ASS. C. DAL MOLIN MICHELA CONSEGNA L’AMBITO RICONOSCIMENTO ALLA QUESTURA DI BELLUNO, NELLA PERSONA DEL SIG. QUESTORE DOTT. ATTILIO INGRASSIA.

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