SAFILO – SI COMINCIA CON I PRECARI, INTANTO DINO TABACCHI SI DICHIARA “ADDOLORATO”

SAFILO – SI COMINCIA CON I PRECARI, INTANTO DINO TABACCHI SI DICHIARA “ADDOLORATO”

Si comincia, come al solito, dai contratti precari: saranno loro i primi a saltare in Safilo dopo l’annuncio choc dei mille esuberi.
La scadenza è prevista a strettissimo giro di posta, entro il mese di giugno.
Per il resto, le Assemblee di fabbrica hanno annunciato un primo sciopero per lunedì prossimo, quattro ore per turno. Mentre alcuni operai presidieranno la sede longaronese, altri scenderanno a Padova adare manforte ai loro colleghi.
E intanto fa discutere l’intervista rilasciata al Corriere del Veneto da Dino Tabacchi, ex vicepresidente di Safilo liquidato a inizio 2000 dal fratello Vittorio, che mantenne le redini dell’azienda di famiglia. Con Dino se ne andò anche il terzo fratello Giuliano.
Molti oggi ricollegano la parabola discendente della fabbrica di occhiali anche a questo strappo all’interno della famiglia Tabacchi.

Lo stesso Dino, oggi patron del gruppo Salmoiraghi e Viganò, riferendosi ai 1000 esuberi parla di una “scelta inspiegabile” e dichiara la sua vicinanza ai lavoratori. Ma dice anche che Safilo dovrà guardarsi attorno e trovare altri partner in grado di soppiantare – in tutto o in parte – il marchio Armani.
Sul fronte locale, il sindaco di Longarone Roberto Padrin ha rivelato di aver parlato con l’amministratore delegato di Safilo
Vedovotto che si sarebbe impegnato a rendere meno impattante il percorso di ristrutturazione, garantendo che ci sarà una fase di crescita.
Impegno che per il momento non riesce a rassicurare né a calmare gli animi.

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