STRESS DA FISCO: I DATI CONFERMANO GLI STUDI – DOPO CORTINA BOOM DI MAL DI STOMACO E DOLORI MUSCOLARI
I timori di quello studio, anticipati anche da radio club, sono stati tutti confermati dai fatti. Lo stress da fisco esiste e sono dolori.
Parliamo di tosse, mal di testa, intestino irritabile, solo per citare alcune patologie: lo “stress da fisco” altro non sarebbe se non la somatizzazione dell’ansia che genera nei cittadini il susseguirsi di blitz, pubblicità e propaganda effettuata dall’amministrazione finanziaria nel “contrasto all’evasione fiscale” e cominciata a fine 2011 proprio da Cortina.
La pioggia di contatti pervenuti a “Lo Sportello del Contribuente” durante le ferie pasquali è un significativo “sintomo esterno” di questo male: si parla di un numero totale di 154.692 contatti sul web, quasi 13 mila dal Veneto seguito a ruota dall’Alto Adige.
I dati forniti da “Lo Sportello del Contribuente” rivelano che 8 contribuenti su 10 temono di trovare una cartella fiscale nella loro cassetta postale, 7 su 10 di trovare gli ispettori del fisco fuori dal portone dell’abitazione, 6 su 10 temono di perdere la loro casa e 3 su 10 sognano di trasferirsi negli Stati Uniti dove si pensa al fisco una volta l’anno.
Per arginare tale psicosi, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani ha sottoscritto un protocollo d’intesa con KRLS Network of Business Ethics che consente a tutti i contribuenti di essere informati tempestivamente dei motivi che hanno giustificato la verifica tributaria, di essere assistiti da un professionista abilitato alla difesa tributaria e di garantire che la stessa sia svolta presso lo studio di quest’ultimo anziche’ nel luogo dove si esercita l’attività, così come previsto dall’art. 12 dello Statuto dei diritti del contribuente.