SOCCORSO IN GROTTA: UN ADDESTRAMENTO LUNGO TRE GIORNI
Fregona (TV), 14-06-11 Un infortunato bloccato in grotta a 300 metri di profondità, l’allarme scatta venerdì sera e le squadre di speleologi lavorano 24 ore senza tregua per portare fuori la barella. Un’emergenza reale, solo ipotizzata in questo caso nella periodica esercitazione della 6a Delegazione speleologica del Soccorso alpino e speleologico, che ha visto, lo scorso fine settimana, settanta tecnici impegnati nel Bus della Genziana, sull’altopiano del Cansiglio.
I soccorritori provenienti dalle Stazioni di Verona speleo, Vicenza speleo, Veneto orientale, Trento e Bolzano, venerdì sera hanno iniziato l’addestramento, per poi calarsi nell’abisso profondo 580 metri, molto frequentato e conosciuto, e simulare il ferimento di uno speleologo, con successivo imbarellamento e recupero, a quota – 300. Le condizioni instabili del tempo hanno contribuito a creare una situazione ancora più realistica, quando sabato sera un pozzo lungo 60 metri, situato a meno 200 metri di profondità, è stato reso impercorribile dalle forti precipitazioni, dando l’occasione di testare una via di bypass, che permette di scendere o risalire in sicurezza.
Le squadre si sono alternate in progressione con cambi del personale che hanno garantito continuità ininterrotta nelle manovre per quasi 30 ore, 24 incentrate sul trasporto della barella fino all’uscita della grotta, domenica mattina.
Le manovre eseguite a dovere, nei tempi stabiliti, hanno consentito all’esercitazione di raggiungere gli obiettivi prefissati, con grande soddisfazione dei partecipanti. E’ altresì emersa la necessità di poter contare su ulteriori risorse per poter mantenere standard operativi adeguati. L’ultimo intervento della Delegazione speleo risale allo scorso 22 maggio, allorchè le squadre sono andate in aiuto di una giovane veronese, bloccata a -200 metri nella grotta della Spluga della Preta sui monti Lessini a Sant’Anna d’Alfaedo.