APPROVATA LA NUOVA POLITICA AGRICOLA COMUNE. INTERVISTA ALL’EUROPARLAMENTARE HERBERT DORFMANN

Herbert Dorfmann
Si è chiusa con il voto di approvazione di ieri sera la quattro giorni che al Parlamento Europeo ha visto in discussione uno dei capitoli più
importanti del bilancio europeo, la Politica Agricola Comune (PAC). Tra i principali protagonisti della riforma c’è l’europarlamentare Herbert Dorfmann, coordinatore del Partito Popolare Europeo in commissione agricoltura.

La Politica Agricola Comune costituisce il 34,5% dell’attuale bilancio
europeo e gode di un bilancio complessivo di 58,12 miliardi di euro.
Gli elementi principali della riforma
Gli elementi chiave della riforma della PAC 2023 – 2027 sono la
possibilità per gli stati membri e le regioni di definire autonomamente i
propri obiettivi, l’accento sulla sostenibilità e un maggiore sostegno per le
aziende agricole di piccole dimensioni. Inoltre, i pagamenti unici saranno
equiparati a livello nazionale.
«La PAC è una delle politiche più importanti dell’UE, – ha premesso
Dorfmann nel suo intervento in plenaria, in occasione del dibattito sulla
riforma – tanto che ci sono voluti due anni per arrivare al voto odierno.
La nuova PAC presterà maggiore attenzione al concetto di sussidiarietà:
gli Stati membri e le regioni avranno più margine di manovra per fissare i
loro obiettivi e decidere come attuarli».
Le novità per la montagna
«La proposta di riforma votata ieri contiene novità importanti per la
montagna bellunese. – continua Dorfmann – Aumenta il livello di
protezione dell’agricoltura di montagna e gli agricoltori di montagna
dovrebbero ricevere pagamenti diretti più alti. I giovani agricoltori
beneficeranno di più aiuti e ci sarà una rinnovata attenzione allo sviluppo
di tecnologie e investimenti».
Il Parlamento Europeo ha poi deciso di destinare un terzo del bilancio,
circa 20 miliardi, a progetti nel campo della sostenibilità: per ricevere i
contributi, gli agricoltori dovranno quindi mettere in atto una serie di
azioni a favore del clima e dell’ambiente. «Questo va a vantaggio delle
realtà di montagna perché le nostre aziende sono molto più coinvolte
nella tutela della biodiversità rispetto a quelle che si trovano, ad
esempio, sulle grandi superfici di pianura», sottolinea Dorfmann, .
Uno dei temi cari a Dorfmann è quello dei pagamenti diretti, tanto da
aver presentato in questa direzione un emendamento – poi approvato –
che prevede che gli Stati membri equiparino i pagamenti diretti sul
territorio nazionale: «È soprattutto una questione di giustizia nella
redistribuzione. – sostiene Dorfmann – Non ha alcun senso che

un’azienda in pianura prenda più contributi di un’azienda di montagna.
Con questa modifica verrà meno anche la pratica, giustamente criticata,
dell’affitto dei pascoli alpini ad agricoltori del nord Italia. Nel momento in
cui il proprietario riceverà lui stesso il sussidio, non sarà più interessato
ad affittare le sue terre», sottolinea Dorfmann.
«Per la montagna, – aggiunge poi l'eurodeputato – è importante che la
nuova PAC protegga ancora più di prima le aziende agricole familiari. Va
frenata l’industrializzazione dell’agricoltura, e lo si può fare ad esempio
anche con la ridistribuzione del 12% dalle aziende più grandi a quelle più
piccole dei pagamenti per azienda agricola».
L'importanza dell'agricoltura e il futuro
La PAC è una delle politiche più vecchie dell’Unione e, anche per
questo, in campo agricolo l’Unione Europea svolge un ruolo più
importante che in altri settori.
«Gli ultimi mesi ci hanno portato ad apprezzare di nuovo il valore della
sicurezza alimentare. – sottolinea Dorfmann – Il Covid ha ricordato alla
gente quanto è importante contare sulla disponibilità di alimenti di buona
qualità e, in questo senso, in Europa non dipendiamo dalle importazioni.
Mentre siamo dovuti andare a cercare mascherine e medicinali sui
mercati di tutto il mondo, questo problema non si è infatti posto per
quanto riguarda l’approvvigionamento alimentare. Per questo è
importante che la PAC sostenga al contempo lo sviluppo sostenibile
della aziende agricole e la sicurezza alimentare».
L'europarlamentare conclude affermando che con questa riforma viene
garantito il sostegno della PAC per gli anni a venire: «Questo dà ai nostri
agricoltori la possibilità di pianificare con tranquillità le loro future
attività».
Nelle prossime settimane si terrà il trilogo tra Parlamento, Consiglio e
Commissione. Poi Stati e regioni saranno chiamati a elaborare i loro
Piani di Sviluppo Rurale.
Le nuove regole della PAC entreranno in vigore nel 2023 e varranno fino
al 2027.

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