Telemedicina: uno zaino per trasmettere dati e immagini in tempo reale dal rifugio alla centrale del SUEM 118, dalla prossima estate 10 rifugi collegati.

Un progetto pilota a livello nazionale, una dotazione tecnologica molto avanzata, uno strumento che potrà rendere ancora più sicuri i luoghi decentrati come i rifugi alpini, ma non solo.
“Rifugi sani e sicuri” è un’ulteriore sviluppo del progetto dell’ Ulss Dolomiti che per questa attività partirà con l’estate prossima e che intanto viene sperimentata per tutto l’inverno dal rifugio Faloria di Cortina.

Servizio di Barbara Paolazzi dalla base Hems di Pieve di Cadore
Il volontario per la dimostrazione al rifugio Faloria


In termini pratici si tratta di una zaino dotato di alcune importanti strumentazioni che potranno fornire i n tempo reale alla centrale operativa del 118 parametri importanti per una diagnosi precisa, cone ad esempio nel caso di infarto. Questo grazie anche ad una bodycam fornita al rifugista che permetterà all’operatore della centrale di Pieve di vedere esattamente quello che sta accadendo.

Da Sin: Luca Fiori caposervizio della Croce Bianca di Cortina , Sandro Cinquetti direttore del Dipartimento di Prevenzione, Giuseppe Dal Ben Commissario Ulss Dolomiti, Giulio Trillò responsabile servizio SUEM 118 bellunese e Ivo Bonamico direttore delle sede centrale della Croce Bianca di Bolzano .

All’ incontro con la stampa erano presenti anche i responsabili della Croce Bianca, con Ivo Bonamico direttore delle sede centrale di Bolzano e Luca Fiori caposervizio della Croce Bianca di Cortina.

Il responsabile del servizio SUEM 118 Dr. Giulio Trillò con lo zaino in dotazione ai rifugi.

All’ incontro con la stampa erano presenti anche i responsabili della Croce Bianca, con Ivo Bonamico direttore delle sede centrale di Bolzano e Luca Fiori caposervizio della Croce Bianca di Cortina.