IL SOCCORSO ALPINO SCONSIGLIA PER IL PERIODO 25 APRILE E GIORNI SEGUENTI GITE SCI ALPNISTICHE, SCI FUORIPISTA ED ESCURSIONI CON LE CIASPE.

SITUAZIONE

Marcato pericolo di valanghe oltre i 2000 m di quota (grado 3)

IL SOCCORSO ALPINO SCONSIGLIA PER IL PERIODO 25 APRILE E GIORNI SEGUENTI GITE SCI ALPNISTICHE, SCI FUORIPISTA ED ESCURSIONI CON LE CIASPE.

Considerati i bollettini emessi dall’ARPAV a fronte delle particolari precipitazioni nevose delle ultime 72 ore e quelle annunciate per le prossime ore in relazione al notevole rialzo termico, oltre alle più generali condizioni niveo-meteorologiche presenti in tutte le Dolomiti e le Prealpi, viste anche le funzioni di informazione e prevenzione che la legge assegna al Soccorso Alpino, si comunica che nei prossimi giorni, visto anche il grado di pericolo 3, sarà oltremodo pericoloso effettuare qualsiasi tipo di escursione sci-alpinistica e/o con le ciaspe (racchette da neve), oltre che effettuare qualsiasi tipo di discesa fuoripista con sci e snowbord.

Allo stesso modo si eviti di intraprendere ogni tipo di escursione a piedi, a causa dei pericoli sopra ricordati e dei tempi di percorrenza che diventano molto più lunghi a causa delle abbondanti nevicate.

Si sconsiglia pertanto vivamente di intraprendere qualsiasi tipo di attività sportivo-ricreativa sino a quando il manto nevoso non si sarà stabilizzato, ovvero si consiglia di consultare attentamente il bollettino niveo-meteorologico del Centro Valanghe di Arabba.

Nel fine settimana la neve è ricomparsa fino a fondovalle. 
Gli apporti nevosi sono stati di maggiori nella parte occidentale della nostra regione. Nelle Prealpi bellunesi a 1600 m sono caduti nelle ultime 72 ore 10-15 cm di neve, nelle Prealpi vicentine 5-15 cm e in quelle veronesi 0- 5 cm. Nelle Dolomiti, in alcuni siti a 1900 m, sono caduti anche 50 cm di neve.
Le miti temperature favoriscono un rapido assestamento e scioglimento specie a bassa quota e sui suoli dove la neve era scomparsa.
Oltre i 2000 m di quota, la neve recente e quella della settimana precedente, sono moderatamente consolidate fra di loro per la presenza di piccole croste da fusione o da vento ricoperte dalla successione delle precipitazioni e delle giornate di bel tempo. Inoltre, lungo alcuni pendii molto ripidi in ombra, la base del manto nevoso è costituita ancora da cristalli fragili e debolmente consolidati.
Pertanto, sono da aspettarsi piccole e medie valanghe di superficie lungo i pendii ripidi, i canaloni e i versanti alla base delle rocce, un po’ in tutte le esposizioni.
I distacchi provocati di valanghe a lastroni di neve asciutta o bagnata alle quote più basse, potranno avvenire anche con debole sovraccarico (singolo sciatore, escursionista con racchette da neve), specie lungo i pendii ripidi oltre i 2000 m di quota.

Infine, si ricorda l’unico numero da chiamare in caso di necessità che è quello del SUEM 118, avendo cura ed attenzione di attenersi a quanto sotto indicato:
A.Fornire precisi dati identificativi dell’infortunato/i (nome, cognome, residenza) quando possibile ed eventuale numero telefonico dell’apparecchio da cui viene effettuata la chiamata.

B.Luogo dell’incidente o riferimenti che possano rendere facilmente identificabile il posto.

C.Descrizione sommaria dell’incidente con precisazione dell’ora in cui è accaduto.

D.Precisazione sul numero degli infortunati e sulle loro condizioni.

D.Descrizione sulle condizioni meteorologiche del luogo e, in particolare, lo stato della visibilità.

E.Esistenza di ostacoli in zona con particolare riferimento ad elettrodotti e teleferiche, ed ogni altro cavo sospeso che possa risultare di qualche impedimento.

In particolare fornire all’operatore SUEM 118/CNSAS:

A.Numero esatto o presunto delle persone travolte.

B.Numero esatto o presunto delle persone sepolte.

C.Marca e modello di apparato ARVA e/o altra tecnologia.

D.Presenza di eventuali testimoni in grado di fare un’esatta anamnesi dell’accaduto:
-avvenuta effettuazione di ricerca vista – udito – ARVA;
-descrizione sommaria della valanga (dimensioni e caratteristiche) e punto del travolgimento e/o scomparsa (DX, SN, ALTO, BASSO, ecc.);
-oggetti già estratti e loro localizzazione come da punto precedente;
-altre notizie e particolari che possano facilitare l’intervento.