MINACCIA IL SUICIDIO IL COLLABORATORE PANTANO – ERA SUCCESSO ANCHE A BELLUNO QUALCHE ANNO FA

MINACCIA IL SUICIDIO IL COLLABORATORE PANTANO – ERA SUCCESSO ANCHE A BELLUNO QUALCHE ANNO FA

È rimasto per sette ore sul cornicione di un palazzo a Catania, in piazza Università, minacciando di buttarsi. Piergiorgio Pantano, ex collaboratore di giustizia e vecchia conoscenza per i bellunesi, stamattina ha inscenato una protesta plateale, chiedendo di tornare sotto il programma di protezione dello Stato. «Ho paura, mi accusano di pedofilia ma è una macchinazione contro di me perché ho denunciato i boss»

La sua storia intreccia quella della mafia locale e del terrorismo. Arrestato una prima volta nel 1986 e condannato per aver preso parte a nuclei armati proletari, l’anno dopo prende le distanze dal terrorismo, ma deve fare ancora i conti con la criminalità organizzata. Tutti e tre i suoi fratelli, Francesco, Carmelo e Rosario Pantano, vengono uccisi in agguati mafiosi.. Tra il 1993 e il 1997 Pantano minaccia più volte di suicidarsi gettandosi dal tetto del Duomo di Catania. Un altro tentativo risale al 1996, in una camera d’albergo di Belluno, dove si trova sotto protezione.

Proprio a Belluno viene denunciato nel 1995 per presunte molestie sessuali ed è costretto a trasferirsi in un’altra località segreta del Nord Italia. Viene prosciolto dalle accuse, ma voci simili lo seguono anche a Catania. «Contro di me è in atto un complotto – ha spiegato Pantano nel primo pomeriggio – voci messe in giro perchè ho denunciato boss della mafia, ho paura di queste macchinazioni perchè sono un uomo indifeso».