Consiglio veneto: proposta di legge ‘trasversale’ per le aree montane

Consiglio veneto: proposta di legge ‘trasversale’ per le aree montane

Venezia 27 mar. 2012 – Semplificazione per le imprese, liberalizzazione per gli esercizi commerciali, promozione dell’imprenditoria giovanile, recupero dei fondi incolti, sostegno delle attività forestali, ordinamento amministrativo decentrato e in sintonia con le esigenze locali: sono i contenuti della proposta di legge per le aree montane che Confartigianato Veneto, d’intesa con l’Unione artigiani piccola impresa di Belluno, ha presentato ai consiglieri regionali, chiedendo che ne facciano un testo di lavoro per elaborare con urgenza una proposta di legge a sostegno della montagna veneta. La proposta, illustrata oggi alla stampa da Giuseppe Sbalchiero e Luigi Curto, presidenti rispettivamente della Confartigianato veneta e dell’Unione artigiani di Belluno, e alla presenza degli assessori regionali Roberto Ciambetti e Remo Sernagiotto e dei rappresentanti dei gruppi politici di maggioranza e opposizione, può già contare su un ampio consenso trasversale. “Sono pronto a firmarla – ha dichiarato il capogruppo del Pdl Dario Bond – anche se preferirei che i primi firmatari fossero il presidente della Regione Zaia (al quale l’iniziativa legislativa è già stata presentata il 13 febbraio scorso, a Belluno, insieme al “libro bianco sulla montagna veneta”) e la sua Giunta o, in alternativa, tutti i capigruppo del Consiglio, per garantirle massima trasversalità e condivisione”. Disponibili sin da subito a sottoscrivere il testo di legge si sono dichiarati anche Sergio Reolon del Pd, insieme alla capogruppo Laura Puppato, in nome dell’autorevolezza del soggetto proponente (l’associazione che rappresenta la maggior parte degli artigiani e delle piccole imprese), dell'”urgenza” di un intervento anticrisi per le aree montane e della necessità di “usare bene i pochi soldi pubblici che ci sono, privilegiando la logica degli obiettivi anziché dei contributi e delle agevolazioni a pioggia” (Laura Puppato). Consenso e disponibilità a lavorare sin da subito per dare forma compiuta di legge alla proposta elaborata da Confartigianato (con il sostegno tecnico-scientifico del gruppo di lavoro coordinato da Maurizio Buratta della Fondazione “Montagna Europa” Arnaldo Colleselli) sono stati espressi anche da Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pd, e da Pietrangelo Pettenò, consigliere della Sinistra veneta. Un apprezzamento particolare è arrivato da Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto, che ha rilevato come “a 17 giorni dalla promulgabilità del nuovo statuto veneto, questa proposta ne dà già concreta attuazione traducendo in scelte operative l’articolo 15 sulla specificità montana”. I consiglieri regionali non nascondono, tuttavia, le difficoltà di un progetto di legge che difficilmente potrà vedere la luce “senza il sostegno coeso di tutti” (Sergio Reolon) e in presenza di “un bilancio regionale striminzito” (Dario Bond), e che si articola, nonostante il dichiarato obiettivo della semplificazione, in un testo lungo e complesso (Remo Sernagiotto). Dario Bond propone sin da subito una duplice direzione di lavoro: “La sburocratizzazione – ha spiegato – deve partire già dalla Giunta veneta con la formulazione di bandi semplificati e di misure agevolative che non richiedano l’ausilio di consulenti e di tutor per accedervi”. E infine le risorse per la montagna, che dovrebbero “essere ritagliate in ogni provvedimento normativo con una sorta di ‘riserva di legge’ per destinare alle zone montane fondi adeguati” ai maggiori costi imposti dall’orografia e dalle difficoltà organizzative, sociali ed economiche del contesto geografico.