SITUAZIONE IDROLOGICA IN VENETO. PIOGGE INFERIORI ALLA MEDIA STAGIONALE

SITUAZIONE IDROLOGICA IN VENETO. PIOGGE INFERIORI ALLA MEDIA STAGIONALE

Belluno, 09 marzo 2012 – La situazione idrologica che si sta configurando in questo inizio dell’anno (considerando l’anno idrologico che inizia il 1 ottobre) evidenzia un marcato deficit pluviometrico in tutti i bacini idrografici del Veneto.
In particolare, rispetto alla media calcolata dal 1994, il fiume Lemene evidenzia un valore pari a – 49 %, il fiume Piave -35%, i fiumi Brenta e Bacchiglione – 30%, con una media pari -34% per tutto il territorio regionale.
Mediamente in Veneto mancano all’appello poco meno di 150 mm, ossia 150 litri di acqua per ogni M2, essendo mancate, prima di tutto, le grandi piogge autunnali e, fino a questo momento, anche i consistenti apporti nevosi tipici della stagione invernale. Le piogge degli ultimi giorni, trascurabili in pianura e modeste in montagna, meno di una decina di mm sull’area prealpina, fino a 40\50mm sull’Agordino, hanno apportato senz’altro un beneficio locale, senza però modificare sostanzialmente la situazione generale.
Il Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio di ARPAV, sin dalla primavera del 2007, effettua un monitoraggio costante della disponibilità della risorsa idrica in Veneto pubblicando) un rapporto mensile ed un aggiornamento bimensile
Dal rapporto sulla situazione al 28 febbraio emergono alcune criticità.
I livelli delle falde registrano, ad esclusione dell’alta pianura di Verona, valori inferiori alla media del periodo, talora con scarti rilevanti (Dueville-Eraclea). Nell’Alto Vicentino l’abbassamento freatico, iniziato a dicembre, ha già superato nella fascia pedemontana valori di – 2 metri rispetto ai valori di riferimento, mentre più a sud, a Dueville ha registrato il minimo del periodo in 20 anni di osservazione.
I principali laghi artificiali del Piave e del Brenta, serbatoi ad uso idroelettrico, sono, come di norma in questo periodo, relativamente vuoti, a fine febbraio rispettivamente al 28-37% della loro capacità massima, in attesa di un successivo riempimento che, statisticamente, è consentito con il disgelo del manto nevoso nella tarda primavera. Tuttavia, proseguendo in questa direzione, la stagione si preannuncia a rischio.
La quantità di neve caduta da inizio ottobre (cumulo di neve fresca) è parecchio inferiore alla media storica (dal 1970): -35% a 2200 m di quota, -60%/65% nella fascia altimetrica fra 1200 e 1600 m e ancora meno alle quote inferiori e nelle Prealpi. Guardando lo spessore del manto nevoso, nell’ultima decade di febbraio, siamo di fronte al secondo anno scarsamente innevato dopo il 2000. Per tornare nella norma servirebbero almeno altri 220 Mm3 pari ad un buon metro e mezzo di neve fresca.
L’indice di scarsità idrica (Water Scarsity Index), recentemente elaborato da ARPAV-DRST nell’ambito del progetto UE “Alp Water Scarce” ed attualmente applicato a livello sperimentale, configura la situazione al 28 febbraio come la seconda peggiore dopo l’anno 2001-02 (periodo di riferimento dal 1990-91).

Leggi l’articolo completo “Rischio siccità” nell’Home Page del sito Internet di ARPAV:
www.arpa.veneto.it