STUDENTI BELLUNESI PREMIATI A MONTECITORIO

Concorso sulla privacy nei social network.

STUDENTI BELLUNESI PREMIATI A MONTECITORIO

Un video di autori e attori bellunesi premiato a Roma dal Garante della privacy. La classe 4 B liceo linguistico “Renier” è arrivata terza dietro a Taranto e Novi ligure in un concorso in cui era stato chiesto di stato chiesto di trasformarsi in sceneggiatori e registi per girare un corto originale di 3 minuti sui pericoli legati alla piazza virtuale del web e dei social network. Ad inviare il video erano state altre classi bellunesi: due del liceo classico “Galilei” e un’altra del “Renier”.

La cerimonia organizzata in occasione della Giornata europea per la protezione dei dati personali e andata in onda su Rai Due nella rubrica “Costume e società”- si è tenuta davanti ad una platea di 300 studenti di 6 licei scientifici di Roma. Apprezzato il video “Vite inscatolate” presentato dai ragazzi del “Renier”, giunti terzi dietro i colleghi di Taranto e Novi Ligure.

Le scuole selezionate per poter partecipare al concorso “Privacy 2.0, i giovani e le nuove tecnologie” erano state 300, 29 i video analizzati dalla giuria di cui facevano parte, oltre al vice presidente dell’autorità garante Giuseppe Chiaravalloti, un esperto regista di Cinecittà e un giovane autore di cortometraggi vincitore del David di Donatello.

Entusiasti i registi fai da te che hanno coinvolto come comparse tutti i loro compagni: “Facebook o twitter agevolano le conoscenza ma danno a volte un falso senso di amicizia ed intimità. Noi volevamo dimostrare che quando si inseriscono i dati personali su un sito, se ne perde il controllo perchè possono essere rielaborati e diffusi anche a distanza di anni. Un profilo, come ci ha insegnato il lavoro di approfondimento sui testi del Garante, si può disattivare ma non cancellare” spiegano Alice Zanella, Davide Bellencin, Caterina Menazza, Erika Giordano.

Questa la trama del video, definita nella cerimonia a Roma “pirandelliana”: un ragazzo navigando al computer vede su un social network la sua foto: mezzo ubriaco con due bottiglie di birra accanto. Scattata da chissà chi, forse alla fine dell’unica festa in cui aveva un po’ bevuto. La cancella. Ma per strada si accorge che due ragazze lo squadrano dalla testa ai piedi ed innalzano un cartello con la famosa foto. Lo stesso cartello è tenuto in mano da altri passanti.

Niente da fare per il protagonista: quella foto, che è stata vista da tantissimi, lo ingessa per sempre come un ubriaco. Tanto che anche da adulto, nel cambio di scena finale, non riesce a scrollarsi di dosso quell’immagine. E continua ad indossare lo scatolone.