3 ANNI DAL CROLLO PALAZZETTO SAPPADA

Sono ormai passati tre anni dal crollo del tetto del Palazzetto dello Sport di Sappada avvenuto intorno alle 11.30 del 21 gennaio 2009 e, ad oggi, sono in corso due diverse cause legali per quanto accaduto.
La causa civile vede coinvolta Incoming Dolomiti Sas, avviata nel gennaio 2010 dopo diversi tentativi di soluzione bonaria, riferita alla richiesta di rimborso per la distruzione delle proprie attrezzature e i relativi mancati incassi mentre la causa penale, avviata dalla Magistratura per crollo colposo, vede coinvolti diversi soggetti e, nell’udienza filtro del 21 giugno 2010, il Comune di Sappada si è costituito parte civile e ora, salvo rinvii, ripartirà con le udienze del 14 febbraio e 06 marzo prossimi.
Ricordiamo che, per il crollo del Palazzetto di Sappada, è stato stanziato denaro pubblico dalla Regione Veneto (540.000 Euro) e dalla Camera dei Deputati (60.000 Euro) per un totale di 600.000 Euro ma nemmeno un euro è stato destinato ai soggetti privati coinvolti tra i quali Incoming Dolomiti Sas che, anche a mezzo stampa, aveva evidenziato più volte la grave situazione economica che si è trovata di fronte a causa dell’impossibilità di proseguire nell’organizzazione di eventi e manifestazioni che, nel corso del 2008, sono stati numerosi e di diversa natura nei diversi periodi dell’anno con lo scopo di prolungare la stagionalità e di sfruttare le potenzialità del palazzetto anche a favore dell’economia turistica del paese.

Oggi, interviene Adriano Casciaro per Incoming Dolomiti Sas, l’unico passo avanti che c’è stato riguarda il pignoramento della mia abitazione perché non mi è stato possibile rispettare gli impegni con la Banca Popolare dell’Alto Adige che, nonostante i continui aggiornamenti sulla questione, ha inteso procedere in tal senso oltre a diverse posizioni debitorie con i fornitori che, in diversi casi, hanno avviato azioni legali.
Dopo aver perso tutto nel crollo, in un quadro del genere, risulta impossibile avvicinarsi a istituti di credito per chiedere fidi e finanziamenti necessari per chi vorrebbe ripartire dopo aver perso tutto, sonno e dignità pur senza aver alcuna responsabilità e, dopo diversi e vani tentativi di ottenere aiuto e provare a rialzare la testa continuando a vivere a Sappada, ho deciso di trasferirmi in attesa dei risultati delle cause in corso.
Abbiamo fiducia che la Magistratura faccia piena luce sulle cause del crollo siano esse causate da errori nella costruzione, nella corretta manutenzione o altri successivi interventi in una struttura di montagna ritenuta, lo ricordiamo, il punto d’incontro identificato dalla Protezione Civile in cui la popolazione si doveva riunire in caso di calamità naturale che NON può essere la stessa causa di un crollo per il solo peso della neve.
Grazie a un vero Miracolo, prosegue Casciaro, non si è fatto male nessuno e credo che, una comunità tanto religiosa come quella sappadina, il 21 gennaio di ogni anno debba quantomeno riunirsi in una S.Messa di ringraziamento e chi, come me, si ritiene graziato vada ad accendere una candela e dica una preghiera a San Padre Pio.
Sembra che quanto accaduto riguardi solo noi, che tutti lo abbiano dimenticato, che non se ne possa parlare, che a dover soffrire e pagare le conseguenze dobbiamo essere noi che avevamo scelto di investire nell’organizzazione di eventi anche a favore dell’economia turistica del paese… in cui ho ricoperto anche la carica di Assessore al Turismo senza mai anteporre miei interessi privati a quelli della comunità.
Solo grazie all’appoggio della famiglia e dei veri amici, che ringraziamo, abbiamo trovato la forza di reagire e andare avanti e ora speriamo che, nel corso del 2012, si possa fare chiarezza e ottenere giustizia.
Su facebook è stato creato un gruppo dedicato “Crollo Palazzetto Sappada 21.01.2009” a cui è possibile accedere per chiarimenti, scrivere messaggi, visionare immagini e rimanere aggiornati sugli sviluppi.