Nuovo impulso per il mulino di Salzan con i contributi per il recupero della terza ruota e la creazione di un percorso turistico-didattico.

Nuovo impulso per il mulino di Salzan con i contributi per il recupero della terza ruota e la creazione di un percorso turistico-didattico.

Quella dell’ antico mulino di Santa Libera a Santa Giustina è una storia iniziata tanto tempo fa che continuerà grazie alla progettualità dell’ Amministrazione Comunale ed a contributi del GAL: il Sindaco Ennio Vigne nell’ introduzione all’incontro pubblico promosso per far conoscere i nuovi progetti per il mulino, ha sottolineato come, tra i pochi finanziamenti disponibili negli ultimi anni, quello per il mulino sia stato un’opportunità importante per la valorizzazione culturale e turistica del territorio: circa 200.000 euro di contributo a fronte di un impegno del Comune per 100.000 euro per completare gli interventi previsti dal progetto ammesso a finanziamento.

Ieri sera l’ architetto Da Re ha ripercorso proprio la storia di questo manufatto, legato a una delle tante vie dell’acqua presenti a Santa Giustina, mettendo in luce l’ importanza di utilizzare, nella realizzazione della terza ruota, del buratto e dell’orto tematico, le abilità manuali di artigiani locali e le conoscenze sulle tipologie di legno usate un tempo per la costruzione delle ruote, già utilizzate nella prima fase di recupero.

Un museo a cielo aperto inoltre sarà quello che potranno apprezzare coloro che in futuro visiteranno il sito del mulino, parte integrante del percorso “dal Piave alla montagna”, dove è previsto anche il recupero e la realizzazione di due passerelle sul torrente Veses il cui costo incide significativamente sull’ intero progetto.

Da questo intervento deriverà un ulteriore impulso alla fruizione turistico-didattica della struttura che, da 1000 presenze nei primi due anni di gestione della cooperativa Mazarol, è passata alle 1.500 nel 2010 e 2011: un turismo di nicchia, come precisato dal dott. Juri Casanova, che frequenta le nostre zone per apprezzarne gli aspetti ambientali e culturali legati alla tradizione, in un circuito virtuoso che comprende l’area di Altanon (dove l’ostello è ora gestito dal Consorzio di cui fa parte anche la cooperativa Mazarol) e il

Museo di Seravella alla cui gestione partecipa anche il Comune di Santa Giustina.