BILANCI BIM GSP – MAORET: “FARE PULIZIA, NON SONO I CITTADINI A DOVER PAGARE”

BILANCI BIM GSP – MAORET: “FARE PULIZIA, NON SONO I CITTADINI A DOVER PAGARE”

Il segretario provinciale del PD interviene sull’intesa raggiunta tra i sindaci dei comuni consorziati per il risanamento del buco di bilancio

Belluno – “Ci sono 3 cose da fare per risanare BIM e non comprendono certo una mazzata di 100 euro sui cittadini utenti”. Replica così Lidia Maoret, segretario PD di Belluno, alla proposta emersa dopo 4 mesi dai colloqui tra 9 sindaci dei 67 comuni consorziati in BIM GSP, la multi utility per la gestione del servizio idrico integrato sulla quale si è sollevato il velo di una mala gestione che avrebbe provocato un buco di oltre 75 milioni di euro.

“Prima di scaricare il debito sui cittadini – spiega Maoret – bisognerebbe pensare a tre interventi di cui non ho sentito parlare nessuno. Primo: i Sindaci sono stati sinora sia soci di riferimento, membri del Cda e componenti dell’assemblea dell’AATO: questa modalità va cambiata, introducendo una più rigida distinzione di ruoli, perché proprio da questa commistione sono nati alcuni dei problemi della mala gestione. Secondo: nessuno sembra sapere con certezza a quanto ammonta il buco nel bilancio di BIM GSP posto che sono state dichiarate cifre contradditorie; se le cose stanno così è necessario affidare ex novo ad un certificatore esterno l’analisi dei bilanci della società per fare chiarezza e quantificare in modo preciso e trasparente i danni erariali. Terzo: è necessario che sia fatta un’approfondita verifica sull’andamento degli investimenti e dei lavori, per verificarne la corrispondenza con il piano dell’AAto.

 

“Dopo anni di gestione lottizzata – conclude la Maoret – occorre fare una profonda pulizia nel sistema e uscire dalla logica per cui le società di servizi pubblici sono usate per scambiarsi favori politici. Nelle zone montane bisognerebbe avere un occhio di riguardo ai servizi pubblici: siamo aree più fragili dove il lavoro di coordinamento tra comuni è essenziale e complesso. La via maestra deve essere una sola, almeno nei servizi: l’interesse del cittadino e non le logiche opportunistiche dello scambio politico”.