L’intervista a Sandro Moser: la soddisfazione di vedere un team vincente

L’intervista a Sandro Moser: la soddisfazione di vedere un team vincente

Dopo l’ultima partita prima della pausa per la nazionale, gli atleti dell’Hafro Cortina si sono presi tre giorni di vacanza per riposarsi e per ricaricare le batterie in vista degli allenamenti che precederanno il ritorno sul ghiaccio, giovedì 17 novembre, nel derby contro l’Alleghe. A parlare, quindi, è un soddisfatto presidente della Sportivi Ghiaccio Cortina Alessandro Moser, nella prima parte dell’intervista che offriamo agli appassionati di hockey.

Presidente Moser, a maggio la SGC era partita con un obiettivo, che era quello di agganciare i play-off. Ora, a metà del primo girone di ritorno, possiamo dire che i risultati ottenuti dall’Hafro Cortina sono ben più buoni di quanto la società non si aspettasse. Come è stato preparato questo campionato? Come ha lavorato la società per arrivare a questo punto?

Il campionato è stato basato su una politica improntata al contenimento dei costi e con un budget leggermente più alto rispetto a quello dello scorso anno, ma pur sempre limitato alle nostre possibilità. Se confrontato con le altre società, direi che il nostro budget è uno dei più bassi. Oltre a ciò abbiamo cercato di adottare una politica di progressivo coinvolgimento dei nostri giovani del settore giovanile, con l’inserimento nel roster della prima squadra di nuovi giocatori – vedi Fabio Alverà e Andrea Baldo – e facendo partecipare agli allenamenti anche atleti provenienti delle juniores.

Una mossa azzeccata si è rivelata anche la scelta dell’allenatore, Stefan Mair.

La nostra scelta è caduta su un professionista che negli ultimi quattro anni, prima a Bolzano, poi a Fassa, poi a Brunico, ha sempre fatto bene. Dopo due mesi di convivenza abbiamo capito che è un allenatore molto preparato, molto determinato, che conosce bene l’hockey e in particolare l’hockey italiano.

Che ne pensa dei nuovi acquisti?

I risultati che fin qui abbiamo ottenuto sono anche il frutto di scelte buone e oculate per quanto riguarda i giocatori stranieri, oltre ovviamente ai miglioramenti che abbiamo visto in campo degli atleti provenienti dal nostro settore giovanile.

A livello paesano si respira un’aria diversa, entusiastica, dovuta in parte ai risultati sportivi. Ma c’è dell’altro? Magari una voglia maggiore di seguire l’hockey e la società?

Gli ultimi due anni sono stati veramente difficili, con possibilità economiche molto limitate. Abbiamo dovuto chiudere i rubinetti e cercare di ottenere il massimo con il poco che avevamo. Quest’anno già ad aprile siamo partiti con entusiasmo perché abbiamo trovato un nuovo sponsor e questo ci ha dato garanzie per programmare con anticipo le nostre attività. Il campionato poi è iniziato in modo egregio – direi quasi inaspettato – e questa è stata la ciliegina sulla torta.

Un risultato, dicevamo poco fa, ottenuto anche grazie all’apporto dei giocatori locali.

Di questo io sono contentissimo: per tanti anni abbiamo denigrato i nostri atleti e invece io sono sì sicuro che molto stanno facendo i giocatori stranieri scelti da Mair, ma sono altrettanto certo che anche i locali si stiano comportando bene. Abbiamo un’ossatura di giocatori giovani, italiani, che si stanno comportando tutti bene.