Impianti stradali in sciopero- Benzinai bellunesi in sciopero dalle ore 19.30 di martedì 8 novembre fino alle ore 7.00 di venerdì 11 novembre.

Impianti stradali in sciopero- Benzinai bellunesi in sciopero dalle ore 19.30 di martedì 8 novembre fino alle ore 7.00 di venerdì 11 novembre.

La situazione è quanto mai pesante e la misura è colma. L’esasperazione e difficoltà dei gestori bellunesi è emersa in tutta la sua pesantezza e preoccupazione nel corso della ben partecipata assemblea provinciale svoltasi mercoledì 2 novembre presso la sede di Confcommercio Belluno.

“Margini di guadagno sempre più limitati, consumi in calo, nuovi livelli contrattualistici proposti dalle compagnie petrolifere, costi di gestione e di affitto delle attività collaterali, aumento incontrollato dei prezzi, accise in continuo aumento per finanziarie e coprire buchi di bilancio dello stato, emergenze ambientali o altre esigenze che nulla centrano con il settore; questi solo alcuni aspetti che stanno mettendo in ginocchio le gestioni. A tutto ciò si aggiunge ora il motivo del contendere, ossia il bonus fiscale, provvedimento di natura fiscale, di importanza vitale per la categoria, che il governo non vuole rinnovare ai gestori. Per molti sarà il colpo di grazia” Queste le dichiarazioni post assemblea del presidente dei gestori di Confcommercio Belluno, Carlo Buratto.

In dieci anni, nel nome di politiche governative liberistiche, di normative comunitarie dedicate solo ai “grandi”, e nel segno di una crisi economica pesante, la vita, il lavoro ed il reddito dei gestori si sono drasticamente modificati, ovviamente in peggio.

L’appello lanciato in assemblea il 2 novembre è stato quello di non ammainare bandiera, di fare fronte compatto e comune contro Governo e Compagnie. Innanzitutto per vedere confermato il bonus fiscale, linfa vitale per i gestori, categoria che i potenti vogliono far scomparire, insieme alle loro famiglie ed ai loro collaboratori. E poi per poter ancora, un domani, “lottare” per una dignità di impresa che va sempre più riducendosi.

I gestori svolgono di fatto, oggi ancor più del passato, il ruolo di esattori per l’Erario di imposte che gravano sul carburante oltre il 55% del prezzo al pubblico, assumendosene tutte le responsabilità ed i rischi connessi alla propria incolumità personale ed al rischio d’impresa. Di quel 55% di imposte il Governo non riconosce nulla ai gestori ed in più intende appesantire ulteriormente l’imposizione fiscale eliminando il bonus.

“In una Provincia montana come la nostra, caratterizzata da bassi consumi, le prospettive di sopravvivenza dei gestori si stanno riducendo drasticamente – aggiunge Buratto – La marginalità di oggi per un gestore va dai 20 ai 40 millesimi lordi al litro. In alcune realtà la situazione è ormai insostenibile. Gli aumenti dei prezzi penalizzano le gestione ed i consumatori arricchendo solo le casse dello stato. Come può quindi reggere la gestione di un impianto che eroga 500.000 litri con 20.000 euro lordi all’anno ed il rischio di impresa connesso?”

I gestori bellunesi si scusano quindi con i consumatori per i disagi di questa agitazione ma non possono più permettersi di fare da Bancomat per lo stato!