RECUPERO FARMACI, VIA LIBERA DEL CONSIGLIO REGIONALE ALLA LEGGE

RECUPERO FARMACI, VIA LIBERA DEL CONSIGLIO REGIONALE ALLA LEGGE

Soddisfatto il vicepresidente Toscani: introduciamo un meccanismo virtuoso che ci pone all’avanguardia in Italia, i risparmi saranno significativi

Venezia 19 ottobre 2011 – Il Consiglio regionale del Veneto approva all’unanimità il progetto di legge per il recupero dei farmaci presentato dal vicepresidente Matteo Toscani, sottoscritto dal gruppo della Lega Nord e dal consigliere del Pd Claudio Sinigaglia e condiviso da Federfarma e dall’Ordine dei Farmacisti. “Non posso che essere soddisfatto per il via libera dell’aula a questa legge – commenta Toscani – che pone la nostra Regione all’avanguardia in Italia e che introduce una pratica diffusa in altri paesi europei”.

“Ispirandoci al principio della solidarietà sociale e al valore del risparmio – aggiunge il vicepresidente del consiglio – abbiamo pensato a una legge che incentivi il riutilizzo e la redistribuzione di farmaci inutilizzati e non scaduti, che normalmente vengono buttati. Il testo si richiama alle disposizioni contenute in alcuni articoli della legge finanziaria del 2008 (n. 244 del 2007) e stabilisce che possono essere recuperate le confezioni di medicinali in corso di validità, ancora integre e correttamente conservate, in possesso sia di ospiti delle strutture pubbliche (ULSS, RSA, IPAB), sia di associazioni di volontariato, sia di famiglie che hanno ricevuto assistenza domiciliare. Si pensi, per esempio, ai parenti di malati oncologici che si ritrovano in casa confezioni di farmaci non utilizzati, peraltro costosi e il cui smaltimento risulta essere particolarmente oneroso. Con questa legge potranno restituirli, in modo tale che possano essere usati per la cura di altri malati oppure inviati, attraverso le associazioni di volontariato, nei paesi del Terzo mondo. Si tratta, in ogni caso, di un piccolo gesto di solidarietà che assume un grande valore per la collettività e per l’ambiente. Il nostro intento – dice ancora il vicepresidente dell’assemblea – è di promuovere un meccanismo virtuoso e solidaristico che contribuisca al contenimento della spesa farmaceutica. Toccherà poi alla Giunta regionale definire le modalità tecnico-operative per l’applicazione della legge, individuando anche i punti di raccolta: in questo senso c’è la disponibilità di Federfarma affinché siano le farmacie a svolgere questo ruolo”.

“La proposta è perfettamente in linea con il contesto socio-demografico odierno – rileva poi Toscani – dato che la struttura demografica veneta si connota attualmente per una forte componente di anziani, più ‘fragile’ e più esposta al rischio di patologie che richiedono l’assunzione di farmaci, anche costosi. La spesa farmaceutica a carico delle aziende sanitarie e della Regione del Veneto è destinata dunque a crescere, pertanto l’attuazione di iniziative volte a responsabilizzare le Regioni per perseguire il contenimento della spesa pubblica appare più che opportuna. Non dimentichiamo, infatti, che la spesa farmaceutica in Italia rappresenta il 17,3% della spesa sanitaria pubblica (13,2 % la territoriale e 4,1% l’ospedaliera)”.