BOND (PDL) SU STATUTO: “APPROVATA LA SPECIFICITA’ DI BELLUNO. POSSIAMO FINALMENTE BRINDARE”

BOND (PDL) SU STATUTO: “APPROVATA LA SPECIFICITA’ DI BELLUNO. POSSIAMO FINALMENTE BRINDARE”

“E’ una giornata storica, a Belluno possiamo stappare lo spumante delle grandi occasioni. E’ stata una strada tutta in salita ma alla fine ce l’abbiamo fatta a portare a casa questa benedetta specificità. Ora non ci dovrebbero più essere intoppi”.

A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond dopo che l’assemblea di palazzo Ferro-Fini ha approvato in prima discussione l’articolo 14 dello Statuto, in particolare il comma V, che introduce la “specificità” del Bellunese.

“Parliamo di una forma particolare di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria, che va dalla gestione delle risorse idriche all’agricoltura e al turismo”, spiega Bond carte in mano.

La storia della specificità bellunese è fortemente legata alle alterne vicissitudini dello Statuto regionale: “E’ stato uno dei temi maggiormente dibattuti da tutte le forze politiche in questi anni. Non è stato facile spiegare ai colleghi della pianura la valenza di un simile riconoscimento per chi la montagna la vive quotidianamente. In certi momenti non nascondo di aver temuto il peggio anche perchè, ricordo, i rappresentanti bellunesi sono tre su sessanta”.

“Sono felice che pian piano il fronte bellunese in Regione sia stato in grado di far passare il messaggio – tutt’altro che scontato – che vivere in montagna è più difficile che altrove e che, proprio per questo, serve un modello di gestione del territorio più vicino a Belluno e alle sue vallate”.

Per Bond va anche sottolineato il ruolo degli enti locali in generale, non solo dell’ente Provincia: “La Provincia può infatti conferire, a sua volta, ai comuni o alle loro forme associative le funzioni che non richiedono l’esercizio unitario a livello provinciale. E’ un segnale di vicinanza ai territori”.

Dopo l’approvazione del singolo articolo, l’iter proseguirà (probabilmente martedì prossimo) con il voto dell’intera bozza di Statuto, che poi dovrà ritornare in aula per una seconda votazione. Solo allora la specificità diventerà legge.

“Siamo a un punto di non ritorno. Ora si va avanti”, conclude Bond.

Il via libera alla specificità è arrivato dopo il raggiungimento di un accordo sul numero dei consiglieri, querelle che ha tenuto banco in questi mesi. “L’accordo riguarda il numero futuro dei consiglieri regionali”, spiega Bond, “che saranno uno ogni centomila abitanti e con un limite massimo di 60. Con questa regola se si andasse a votare oggi sarebbero 49 più il candidato presidente eletto e il primo candidato a presidente non eletto. E’ un segnale importante sul fronte dei costi della politica”.