SERVIZIO IDRICO. CONTE: LE REGIONI SULLE TARIFFE VOGLIONO POTER DIRE LA LORO

SERVIZIO IDRICO. CONTE: LE REGIONI SULLE TARIFFE VOGLIONO POTER DIRE LA LORO

Venezia, 30 settembre 2011 – Le Regioni poco o nulla possono fare sia riguardo gli incrementi delle tariffe, sia perché venga attuata un’azione calmieratrice sul prezzo dell’acqua. Ma il Veneto, in coordinamento con le altre Regioni, si sta adoperando perché la questione dell’approvazione delle tariffe dell’acqua da materia esclusiva del livello statale trovi una flessibilità maggiore che tenga conto delle esigenze regionali. E’ questo in sintesi quanto l’assessore veneto all’ambiente e al ciclo dell’acqua Maurizio Conte ha prospettato, in occasione dell’ultima seduta della giunta regionale, affrontando l’argomento in relazione ad una risposta da dare ad un’interrogazione sul tema delservizio idrico presentata in consiglio- Conte ha richiamato l’attenzione dell’esecutivo veneto su come la tariffa del servizio idrico integrato sia regolata da una legge nazionale. Inoltre recenti sentenze della Corte Costituzionale hanno confermato l’assoluta riserva di competenza statale sulla materia specifica, inibendo di fatto alle Regioni ogni intervento a riguardo. La tariffa del servizio idrico viene costruita sulla base di una formula prefissata, non modificabile da parte degli enti di gestione, in ragione del programma di interventi che determinano il volume di investimenti previsti dalla programmazione pluriennale di ciascuna autorità d’ambito territoriale. Inoltre, l’eventuale aumento tariffario è soggetto ad un meccanismo automatico che impone una soglia non superabile.

“Ci batteremo sempre e comunque perché l’acqua resti un servizio pubblico – ha concluso Conte – ma le necessità di forti investimenti e di avere impianti e infrastrutture adeguati alle nuove normative europee e nazionali obbligano gli enti

gestori a provvedere alla copertura degli investimenti con tariffe congrue. E su queste

le Regioni vogliono avere voce in capitolo”.