A SAN VITO IN MIGLIAIA PER L’ULTIMO SALUTO AD ALBERTO ED ALDO.

“In questo momento di dolore, di rabbia, di sconfitta, ci chiediamo perché proprio chi fa del bene, si impegna per aiutare gli altri, debba pagare un conto così salato” – Sono le parole di don Riccardo Parissenti, parroco di San Vito di Cadore, di fronte a migliaia di persone, che hanno riempito la chiesa parrocchiale e il sagrato per la funzione sacra, per i funerali di Alberto Bonafede e Aldo Giustina, i due volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, caduti mercoledì 31 agosto, dalla vetta del monte Pelmo. Rappresentanti del soccorso alpino e di altre associazioni, guide alpine, alpinisti, giunti da tutto il Veneto e dalle regioni vicine.

Fra le autorità, il governatore del veneto Luca Zaia, il presidente della Provincia di Belluno Gianpaolo Bottacin, una ventina di sindaci, dei paesi del Cadore e del Bellunese, a portare la solidarietà della gente di montagna, ad una comunità duramente colpita. Negozi chiusi, a San Vito, attività ferme, in un paese che non si è ancora riavuto, dal colpo ricevuto mercoledì mattina.

Rivolto ai familiari dei due soccorritori, il parroco ha concluso: “Ai figli, che crescendo cercheranno i padri, diremo che sono figli di due uomini speciali, che hanno saputo sacrificarsi, per aiutare due estranei, due persone che nemmeno conoscevano. Le mogli Laura e Marta potranno dire ai loro figli che i padri sono stati capaci di amare, con i fatti, non soltanto con le parole. Ai genitori dico di non pentirsi, per avere insegnato ai figli ad essere altruisti, generosi. Gli hanno insegnato ad essere grandi”.