FELTRE: identificati dai carabinieri i responsabili di numerosi furti nel feltrino.

I Carabinieri della Stazione di Trichiana (BL), in collaborazione con il Nucleo Operativo e Radiomobile di Feltre e la Compagnia di Spilimbergo (PN), hanno eseguito due misure cautelari disposte dal G.I.P. del Tribunale di Belluno, dott. Aldo Giancotti, su richiesta del PM dott. Simone Marcon, nei confronti di CARIS Alessio, 40, privo di occupazione, pregiudicato per reati contro il patrimonio e CARRIS Massimo, 20enne, anch’egli privo di occupazione, incensurato, entrambi di Travesio (PN). Le indagini nei confronti dei due indagati e di altri quattro loro complici, tutti identificati e denunciati, sono state avviate nel dicembre del 2009, dopo una serie di furti in abitazione compiuti dal gruppo criminale tra Trichiana (BL) e Limana (BL). Al sodalizio criminoso si attribuiscono circa settanta furti, a danno di abitazioni ed autovetture in sosta, dei quali ventisette compiuti nella provincia di Belluno (tra il feltrino e l’alta Valbelluna) ed i restanti nelle province di Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste; oltre ad ulteriori cinque “colpi” commessi in territorio austriaco, per i quali è stata fornita collaborazione all’autorità di polizia di Villach e Klagenfurt. Per neutralizzare la banda sono state utilizzate raffinate tecniche investigative che hanno permesso di rivelare gli spostamenti del gruppo, a bordo di autovetture diverse, seguendo itinerari ben precisi, talvolta percorrendo anche cinquecento chilometri al giorno per dieci-undici ore consecutive. Alcuni pedinamenti hanno rivelato che nei giorni festivi e prefestivi, per effettuare furti sulle autovetture in sosta (prevalentemente nelle località turistiche) e per eludere i controlli delle pattuglie, i componenti della banda indossavano abiti eleganti, assumendo le sembianze di veri e propri nuclei familiari composti da marito, moglie e bambino sul seggiolino posteriore. Peraltro, le sere precedenti alle scorribande, l’autista faceva il pieno all’autovettura da utilizzare rubando gasolio da autocarri o macchine operatrici in sosta nei cantieri. Il sistematico e puntuale scambio informativo e la stretta sinergia investigativa tra l’Arma bellunese e quella friulana hanno messo la parola fine all’attività criminale degli indagati, tutti appartenenti a famiglie “sinti” da tempo radicate in territorio friulano. Nei confronti dei maggiori indiziati il Giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per CARRIS Alessio, mentre e per CARRIS Massimo, poiché incensurato, l’ obbligo di dimora nel comune di residenza.