RIFIUTI: ISTAT; DIFFERENZIATA ITALIA A 31%, MALE NAPOLI DATI AMBIENTE URBANO,PIU’FOTOVOLTAICO SU TETTI,MENO GIORNI SMOG

RIFIUTI: ISTAT; DIFFERENZIATA ITALIA A 31%, MALE NAPOLI DATI AMBIENTE URBANO,PIU’FOTOVOLTAICO SU TETTI,MENO GIORNI SMOG

ROMA, 26 LUG – L’Italia della raccolta differenziata viaggia su una media del 31,7%. E guardando nelle pieghe della Penisola risulta evidente come, tra un cassonetto e un bidone colorato, il Paese si diviso in due, anzi in quattro: il nord di poco oltre il 40% e al suo interno l’area del nord-est sopra il 47%, il centro al 28,1%, e il sud (21,3%) e le isole (15%). E il sigillo, a conferma della crisi nella raccolta e nello smaltimento, lo mette la percentuale del 17,7% di differenziata che riesce ad acciuffare Napoli. Questa la fotografia del Bel Paese scattata dall’Istat che, diffondendo gli ‘Indicatori ambientali urbani’, ha tracciato uno spaccato della realtà ambientale (riferita al 2010) parlando anche di rinnovabili, inquinamento, acqua, trasporto e verde pubblico. Secondo l’Istituto di statistica la raccolta differenziata in Italia è in aumento dell’1,4% rispetto all’anno scorso, mentre la raccolta di rifiuti urbani risulta pari a 609,5 chilogrammi per abitante (più 0,9%, dopo tre anni decrescenti). Tra i grandi comuni, Verona è l’unico che ha raggiunto il 50% di differenziata. Valori superiori al 30% si registrano a Torino (43,3%), Firenze (38,4), Milano (35,9%), Venezia (35,6%) e Bologna (34,8%). Chiudono Palermo e Catania che arrivano rispettivamente al 7,7% e al 6,8%. A Napoli, di nuovo in emergenza, la differenziata – spiega l’Istat – non supera il 18%, mentre gli altri comuni capoluogo della Campania superano la media nazionale: Salerno vola arrivando al 71%, Avellino al 67,3%, Caserta al 46,9%, e Benevento al 33,9%. In 13 capoluoghi (nell’ordine di eccellenza Pordenone, Novara, Carbonia, Verbania, Salerno, Avellino, Nuoro, Belluno, Oristano, Asti, Tortolì, Rovigo e Trento) viene superato l’obiettivo del 60% di differenziata che, per legge, deve essere centrato entro il 31 dicembre 2011. Si fermano, invece, a 34 quelli oltre il 50%. Ci sono però anche esempi in negativo, comuni capoluogo in cui non si raggiunge la soglia del 10% di differenziata come, per esempio, Enna all’1,2%, Siracusa al 3, Messina al 5,3, Isernia all’8, Agrigento all’8,4, Taranto all’8,7, Foggia al 9, Catanzaro al 9,4 e Vibo Valentia al 9,8. Ma non solo rifiuti, nello spaccato dell’Istat c’é spazio anche per le rinnovabili, di cui – rileva – aumenta del 114,9% la potenza media di fotovoltaico installata sugli edifici comunali (per una potenza media arrivata nel 2010 a 1,1 kilowatt ogni 1.000 abitanti) rispetto all’anno precedente. Rimanendo in ambito energetico, si registra una leggera diminuzione (0,3%) per l’energia elettrica per uso domestico, mentre risultano in aumento del 4,7% i consumi pro-capite di gas per casa e riscaldamento. Buone notizie sul fronte dello smog. L’inquinamento atmosferico è, infatti, in calo: nel 2010 si sono registrati in media 10 giorni in meno di superamento dei limiti di Pm10 (polveri sottili) per la salute, dai 54,1 nel 2009 si è passati ai 44,6 del 2010). L’Istat ha poi fatto i conti al consumo pro-capite di acqua proveniente dal nostro rubinetto di casa, calcolando che per l’uso domestico sfiora i 67 metri cubi (meno 1,9%). Infine, viene registrato un aumento dei viaggiatori sui mezzi pubblici dello 0,6%, mentre si attesta a 106,4 metri quadrati la ‘porzione’ di verde per abitante. (ANSA).