Alpago: concluso all’alba difficilissimo intervento di soccorso.

Dopo una notte di ricerca ostacolata dalla fitta nebbia, si è concluso all’alba l’impegnativo recupero del pilota ceco, K.Y., 50 anni, precipitato ieri con il proprio parapendio biposto sul monte Messer in Alpago. Con lui una ragazza, uscita illesa dall’impatto. L’allarme era stato lanciato nel primo pomeriggio proprio dalla donna, che aveva cercato di dare informazioni sul luogo in cui si trovavano, avvertendo che il compagno era ferito. I due, decollati dal monte Dolada sfruttando le forti termiche, dopo essere entrati in una nube all’improvviso, si erano trovati di fronte al versante del Messer e l’impatto con il ripido pendio d’erba era stato inevitabile. Impossibile l’avvicinamento dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore per la presenza di banchi di nebbia a partire da 1.600 metri di quota. L’eliambulanza è però riuscita a trasportare abbastanza in alto le squadre del Soccorso alpino radunatesi a Pian Formosa: una trentina di soccorritori delle Stazioni di Alpago, Belluno, Longarone e Prealpi Trevigiane, ai quali nella notte si sono aggiunti altri 15 tecnici. La ricerca ha presentato immediatamente molte difficoltà. Attorno a 1.800 metri di quota si sono iniziate a sentire le urla di richiamo della ragazza, ma i giochi dell’eco rendevano impossibile individuare la provenienza e il buio ha complicato ancor più l’individuazione, per i soccorritori distribuiti sui vari sentieri e lungo il pendio. Verso le 22.20 una squadra li ha finalmente ritrovati in una zona impervia a 1.920 metri di altitudine, poco sotto la cima. Il medico presente ha subito provveduto a stabilizzare l’infortunato, con una caviglia rotta e diversi traumi. Si è poi valutata la situazione. Il temporale in arrivo ha fatto desistere dall’intenzione di portarlo al bivacco Toffolon: si sarebbe dovuto risalire in vetta e i fulmini erano imminenti. Si è quindi deciso di calarlo a valle lungo il troi delle Gallinette. I soccorritori, con a fianco la ragazza, si sono quindi alternati nel trasporto della barella sulla discesa fino alle 4.30, quando hanno raggiunto un dosso, dove poco dopo è potuto arrivare l’elicottero, che ha recuperato la barella con un verricello di 10 metri, per accompagnare l’infortunato all’ospedale di Belluno. Il velivolo ha poi riportato a valle parte dell’attrezzatura e alcune squadre, mentre altre sono rientrate a piedi.

Dopo una notte di ricerca ostacolata dalla fitta nebbia, si è concluso all’alba l’impegnativo recupero del pilota ceco, K.Y., 50 anni, precipitato ieri con il proprio parapendio biposto sul monte Messer in Alpago. Con lui una ragazza, uscita illesa dall’impatto. L’allarme era stato lanciato nel primo pomeriggio proprio dalla donna, che aveva cercato di dare informazioni sul luogo in cui si trovavano, avvertendo che il compagno era ferito. I due, decollati dal monte Dolada sfruttando le forti termiche, dopo essere entrati in una nube all’improvviso, si erano trovati di fronte al versante del Messer e l’impatto con il ripido pendio d’erba era stato inevitabile. Impossibile l’avvicinamento dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore per la presenza di banchi di nebbia a partire da 1.600 metri di quota. L’eliambulanza è però riuscita a trasportare abbastanza in alto le squadre del Soccorso alpino radunatesi a Pian Formosa: una trentina di soccorritori delle Stazioni di Alpago, Belluno, Longarone e Prealpi Trevigiane, ai quali nella notte si sono aggiunti altri 15 tecnici. La ricerca ha presentato immediatamente molte difficoltà. Attorno a 1.800 metri di quota si sono iniziate a sentire le urla di richiamo della ragazza, ma i giochi dell’eco rendevano impossibile individuare la provenienza e il buio ha complicato ancor più l’individuazione, per i soccorritori distribuiti sui vari sentieri e lungo il pendio. Verso le 22.20 una squadra li ha finalmente ritrovati in una zona impervia a 1.920 metri di altitudine, poco sotto la cima. Il medico presente ha subito provveduto a stabilizzare l’infortunato, con una caviglia rotta e diversi traumi. Si è poi valutata la situazione. Il temporale in arrivo ha fatto desistere dall’intenzione di portarlo al bivacco Toffolon: si sarebbe dovuto risalire in vetta e i fulmini erano imminenti. Si è quindi deciso di calarlo a valle lungo il troi delle Gallinette. I soccorritori, con a fianco la ragazza, si sono quindi alternati nel trasporto della barella sulla discesa fino alle 4.30, quando hanno raggiunto un dosso, dove poco dopo è potuto arrivare l’elicottero, che ha recuperato la barella con un verricello di 10 metri, per accompagnare l’infortunato all’ospedale di Belluno. Il velivolo ha poi riportato a valle parte dell’attrezzatura e alcune squadre, mentre altre sono rientrate a piedi.