NUOVO PIANO CAVE, ECCO LA PROPOSTA DI MATTEO TOSCANI PER UNA MAGGIORE TUTELA DEI LAGHI DI MONTAGNA

NUOVO PIANO CAVE, ECCO LA PROPOSTA DI MATTEO TOSCANI PER UNA MAGGIORE TUTELA DEI LAGHI DI MONTAGNA

Il vicepresidente del consiglio regionale: utilizziamo le cave dismesse di pianura come casse di espansione per la laminazione delle piene

Venezia, 16 giugno 2011 – Utilizzare le cave dismesse di pianura come casse di espansione per la laminazione delle piene a beneficio dei leghi di montagna che, soprattutto in estate, vengono svuotati proprio per questioni di sicurezza, in vista dei possibili effetti delle precipitazioni. E’ questa una delle richieste avanzate dal vicepresidente del consiglio regionale Matteo Toscani all’assessore Maurizio Conte, in occasione dell’avvio del progetto di revisione integrale del piano cave avvenuta stamattina in terza commissione. Atteso da 28 anni e da ben cinque legislature, il provvedimento per le attività estrattive inizia finalmente a prendere forma. “Stamattina – spiega Toscani – sono state illustrate le linee guida del futuro piano e della contemporanea riforma della legge 44/1982, che sinora ha regolato le attività di cava in Veneto. Ho perciò voluto far presente all’assessore due questioni particolarmente rilevanti per la provincia di Belluno. La prima riguarda il possibile utilizzo delle cave dismesse di pianura come casse di espansione per la laminazione delle piene. Sappiamo, infatti, che attualmente questa funzione viene svolta dai nostri laghi, che soprattutto d’estate vengono svuotati e tenuti a un livello tale da garantire la sicurezza in caso di piene. Con ripercussioni negative, soprattutto per il turismo. Ritengo perciò che la redazione del nuovo piano cave possa essere l’occasione giusta per trovare delle soluzioni alternative, ovviamente cercando il necessario equilibrio tra territori”. La seconda proposta del vicepresidente dell’assemblea veneta riguarda la bonifica delle cave dismesse e poi abbandonate, a partire soprattutto dagli anni Cinquanta e Sessanta. Anche questo è un problema che riguarda in particolare le zone della montagna bellunese. “Sono delle vere e proprie ferite nel territorio – commenta Toscani – che vanno curate, possibilmente utilizzando una parte dei proventi delle estrazioni”. “Ritengo – osserva Toscani – che queste mie proposte possano essere accolte e quindi inserite nel nuovo piano. A questo proposito, ringrazio l’assessore per aver voluto coinvolgere i consiglieri sin dall’inizio di questo percorso”.