GIRO D’ITALIA: TOSCANI, ALBERGATORI CADORINI PENALIZZATI

GIRO D’ITALIA: TOSCANI, ALBERGATORI CADORINI PENALIZZATI

10 MAG – La carovana rosa penalizza il Cadore? Se lo chiede il vicepresidente del consiglio regionale Matteo Toscani, che vuole vederci chiaro su quanto sta succedendo in vista dell’arrivo del Giro d’Italia in provincia di Belluno e chiede spiegazioni a chi si sta occupando dell’organizzazione delle due tappe bellunesi, in programma il 24 e 25 maggio prossimi, dopo l’arrivo del 22 e la successiva giornata di riposo. “Da quanto mi riferiscono alcuni albergatori cadorini – spiega il consigliere leghista – l’agenzia che segue gli aspetti logistici della corsa avrebbe contattato diverse strutture, richiedendo un’opzione di vendita fino al quindici marzo. Il che significa stanze bloccate per settimane da Auronzo a San Vito, passando per Pieve e il Comelico. Tutte a disposizione della carovana rosa. Poi, però, qualcosa sembra essere cambiato nelle scelte organizzative, visto che le persone che seguono a vario titolo la corsa pernotteranno altrove. Da quel che mi dicono, soprattutto in Agordino, oltre che a Feltre, Belluno e nella zona di Vittorio Veneto”. “Se così fosse – prosegue il vicepresidente del consiglio veneto – la rabbia degli albergatori cadorini sarebbe più che comprensibile, visto che sarebbero penalizzati da scelte difficilmente condivisibili. In ogni caso, credo che a questo punto sia indispensabile un chiarimento che cancelli equivoci e sospetti. Qualcuno dica se le cose sono andate effettivamente così ed eventualmente se ne assuma le responsabilità, spiegando anche il perché”. “Il mio auspicio – afferma ancora Toscani – è che queste voci non siano vere, perché altrimenti saremmo siamo di fronte a qualcosa di molto grave. Il Giro d’Italia, infatti, deve rappresentare un’opportunità per tutta la provincia, non solo per alcune aree. Non è tanto una questione di carattere economico: gli albergatori non si arricchiscono di certo grazie a tre giorni con tutte le stanze occupate dalla carovana rosa. E’, invece, un discorso promozionale, di ritorno di immagine”. (ANSA).