“Cesare” nei pressi del Lago di Centro Cadore

L’orso “Cesare” va al lago. All’inizio di aprile l’inquilino delle montagne bellunesi è stato avvistato nei pressi del Lago di Centro Cadore, per la precisione a Pieve di Cadore, da un pescatore della zona. «La segnalazione deve essere verificata, ma tutto porta a pensare che sia sempre “Cesare”». Un doppio avvistamento, nei primi giorni di aprile, per quello che potrebbe essere l’ormai ribattezzato orso “Cesare”: uno vicino alle rive del lago di Centro Cadore e, pressoché nella stessa ora, un secondo a Falcade.

«Si tratta di due avvistamenti che devono ancora essere verificati (secondo le opportune procedure) e la cautela è d’obbligo – fanno sapere dalla Polizia provinciale di Palazzo Piloni – . L’orario pomeridiano (fra le 12,00 e le 13,00) e le distanze riportate risultano un po’ anomale. Se fossero vere, però, probabilmente si potrebbe pensare che “Cesare” non sia il solo orso attualmente in circolazione nel territorio di Belluno». Stando agli ultimi avvistamenti notificati a Palazzo Piloni, di seguito sono elencate le recenti “comparsate” del plantigrado nel Bellunese. Sul finire di marzo (il 29 u.s.), dopo il rinvenimento di una carcassa di cervo in Val Tovanella, è stata rilevata una pista e qualche pelo nei pressi di Col Tamai a Igne di Longarone; il giorno seguente, nello stesso comune ma in zona Dou, sono stati rinvenuti altri reperti organici (peli ed escrementi). Il 1° aprile, sempre a Longarone, è stata segnalata l’incursione ad un’arnia di un coltivatore privato. Il 4 aprile, invece, “Cesare” avrebbe tentato di tornare a visitare, a Podenzoi di Castellavazzo, un apiario dove si era già introdotto lo scorso anno: questa volta, però, a fermarlo ci ha pensato una rete elettrificata a bassissimo voltaggio, che l’animale ha tentato di sfondare, rinunciando all’impresa dopo la leggera scossa. L’avvistamento intorno al lago del Cadore da parte del pescatore, con la conseguente rapida fuga del quadrupede, in aggiunta all’episodio di Podenzoi, fa supporre che “Cesare” sia molto più mite dello scomparso “Dino”: non tenta, infatti, incursioni azzardate e preferisce evitare di incontrare l’uomo, nelle sue traversate del territorio.