Al termine di un forte temporale durato una ventina di minuti, uno dei tecnici della Stazione del Soccorso alpino di Livinallongo, che lavora con la società impianti, ha assistito al distacco e ha lanciato l’allarme verso le 15.30. Per maggiore sicurezza, da oltre una settimana il comprensorio ha disposto la presenza quotidiana di due vedette per segnalare eventuali slavine. Da una di loro i soccorritori hanno avuto altre indicazioni sull’evento: per l’80 per cento della pista investita c’era la certezza dell’assenza di sciatori di passaggio. Sul restante percorso coperto da una lingua di neve, e nascosto alla vista degli osservatori da una curva, si sono concentrate le ricerche. Sul posto, con unità cinofila e tecnico del Soccorso alpino, l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano, poichè le condizioni meteo impedivano il decollo del mezzo del Suem di Pieve di Cadore, e le squadre del Soccorso alpino di Livinallongo e Val Pettorina. I soccorritori hanno bonificato la valanga, effettuando le ricerche con due unità cinofile, Arva e Recco, ed hanno escluso la presenza di persone coinvolte. La valanga aveva un fronte di un centinaio di metri, ha percorso 800 metri, formando accumuli profondi 5-6 metri. Erano presenti anche gli agenti di polizia del servizio piste. Dopo quasi un’ora e mezzo di ricerca e la verifica che nessuno sciatore fosse rimasto investito, i soccorritori sono rientrati, anche perchè dalla cima soprastante deve ancora staccarsi metà della neve rimasta e il rischio era elevato.