RAGGIRANO ANZIANA PER 500MILA EURO, OPERAZIONE DI GUARDIA DI FINANZA E CARABINIERI, DENUNCIATA COPPIA E SEQUESTRATO IMMOBILE


Altri dettagli nel servizio di Moreno Gioli e Barbara Paolazzi, con dichiarazioni del Ten. Col. Aldo Tomada, comandante del Nucleo Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Belluno, e del Ten. Col. Marco Stabile, comandante del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Belluno.
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Comunicato della Guardia di Finanza

Belluno – Nei giorni scorsi i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Belluno ed i
Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Belluno hanno dato esecuzione ad
un decreto di sequestro preventivo, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Belluno su richiesta della
locale Procura della Repubblica, di un immobile adibito a residenza per anziani.
La notifica è stata effettuata nei confronti di due imprenditori, coniugi, gestori della struttura ricettiva, i
quali approfittando dello stato d'incapacità di una persona anziana ivi residente, affetta da infermità
mentale, l'avevano indotta a farsi consegnare la somma di 250.000,00 euro ciascuno formalizzando
la donazione con un atto giuridico stipulato avanti ad un notaio, col fine di pagarle vita natural
durante le rette mensili.
Le indagini, scaturite dall’approfondimento di alcune segnalazioni di operazioni sospette pervenute
all’attenzione degli investigatori della Guardia di Finanza, sono state coordinate dalla Procura della
Repubblica di Belluno e condotte dai finanzieri unitamente agli esperti d’area per la protezione delle
fasce deboli del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Belluno.
I circostanziati accertamenti, sviluppatisi attraverso l’assunzione di informazioni testimoniali, la
ricostruzione del patrimonio economico-finanziario del soggetto interdetto nonché l'analisi
approfondita dei rapporti bancari riconducibili agli indagati, hanno permesso di appurare che gli
stessi amministratori hanno reimpiegato gran parte dell’ingente somma ricevuta dall'anziana per
acquistare l'immobile sede della struttura ricettiva da loro gestita attraverso una società "ad hoc"
precostituita, ciò al fine rendere più difficoltosa la ricostruzione della provenienza illecita del denaro
nonché l'eventuale ristoro nei confronti della vittima.
Per le condotte illecite poste in essere e sin qui accertate, gli indagati sono stati denunciati a piede
libero alla locale Procura della Repubblica per l'ipotesi di reato, in concorso, di circonvenzione di
persone incapaci (art.643 C.p.), indebito utilizzo di carte di pagamento (art.493 ter C.p.) ed
autoriciclaggio (art.648 ter1 C.p.) e, per le disponibilità sottratte alla parte lesa, nei loro confronti è
stato attuato il sequestro preventivo dell’immobile fino alla concorrenza del profitto del delitto di auto-
ricilaggio.
Le attività investigative condotte dimostrano la costante attenzione delle Forze dell’Ordine nella
ricerca e repressione delle più gravi condotte illecite perpetrate nei confronti delle “fasce deboli” della
popolazione.

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