LA GROENLANDIA DI CORONA E PAIS BECHER INCANTA IL PUBBLICO DI AURONZO

Pieno successo della serata organizzata per ricordare i 35 anni della Spedizione Alpinistica in Groenlandia effettuata nel 1984, patrocinata dalla Regione del Veneto, dal Comune di Auronzo e dalla Presidenza della Repubblica, che ha visto l’incontro del capo spedizione Gianni Pais Becher con Mauro Corona in una sala gremita di spettatori come non mai.
Dopo la breve presentazione del Sindaco di Auronzo, Gianni e Mauro hanno raccontato gli episodi più salienti della loro esperienza sui ghiacciai e montagne dell’isola più grande del mondo.

Per la prima volta nella storia dell’alpinismo, due Inuit, Ane Kuitse e Ferdinand Maqe, avevanopreso parte attivamente ad una spedizione alpinistica. Una delle cime inviolate da loro scalate è stata chiamata Cima Tasiilaq, il nome del villaggio dove sono nati e cresciuti. Un altra è stata chiamata cima Tiniteqilaq, un piccolo villaggio sul fiordo Sermilik.

Mauro Corona ha raccontato della scalata solitaria su una cima inviolata intitolata alla tragedia del VaIont e di un interessante interscambio di tecniche di incisione con i più affermati scultori di Angmagssalik.

Vicino al porto del villaggio di Tasiilaq, era stata allestita un improvvisata palestra di roccia, dove i bambini hanno potuto apprendere la tecnica di arrampicata, dimostrando doti di equilibri eccezionali.

Ogni diapositiva faceva venire alla mente le scalate compiute dai 14 alpinisti: 20 cime inviolate e 28 vie nuove, e i momenti difficili quando, a un mese di cammino dal primo villaggio abitato, il maltempo ha fatto temere il peggio: i viveri stavano finendo, tanto che attraverso i collegamenti radio con l’Italia, si stava preparando un lancio paracadutato di viveri da parte dell’aereonautica militare.

Dopo un dibattito con gli spettatori presenti, alla fine della conferenza, il pubblico di turisti e cadorini stava ancora seduto ad applaudire.

Nella foto i componenti la Spedizione, da sinistra in alto: Mauro Corona, Ane Kuitse, Ferdinan Maqe, Cristina Smiderle, Maurizio Dall’Omo, Gianni Pais Becher, Luciano Zardini e Peter Podgornik.

Da sinistra in basso: Roberto Mazzilis, Fabio Delisi, Luciano De Crignis, Lino Di Lenardo, Janko Humar e Antonio Colli.

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