Belluno: prende forma la “nuova” scuola Gabelli – Audio

Prende forma la “nuova” scuola Gabelli: la presentazione pubblica in sala Bianchi è stata preceduta da due importanti momenti di progettazione partecipata, che hanno coinvolto i bambini della scuola e numerosi insegnanti.
«In mattinata, gli architetti dello studio Cucinella hanno incontrato gli alunni delle quarte della Gabelli – spiega l’assessore Valentina Tomasi – e con loro hanno iniziato ad immaginare la scuola del futuro».
Una progettazione che ha coinvolto direttamente i bambini, 45 in tutto: «Sono stati divisi in due gruppi, – spiega Tomasi – e hanno lavorato sull’esterno e sull’interno dell’edificio. Con delle scatole da scarpe hanno costruito la loro aula ideale, la sala relax, lo spazio della condivisione, ma anche realizzato uno studio sugli spazi esterni del giardino, come l’orto, la serra e l’area per gli animali. Alcune di queste idee, poi, troveranno realizzazione nel progetto finale; un ringraziamento particolare va agli insegnanti, per la collaborazione di questa mattina e per tutto il lavoro che hanno fatto per arrivare a questo appuntamento».
Nel pomeriggio, poi, in Sala Bianchi, il workshop che ha coinvolto una trentina di insegnanti bellunesi: «Abbiamo creato 5 tavoli di lavoro: Riformare Conservando; Inclusione e accessibilità; Spazi condivisi; Comunità educante; Nuove tecnologie. – spiega l’assessore – Gli insegnanti hanno così avuto modo di confrontarsi e discutere dei temi fondamentale per questa scuola». Anche questi spunti saranno utili per la stesura del progetto finale.
La Gabelli del 2021 sarà una scuola aperta ai bambini e alla cittadinanza: «Sarà una novità per la nostra città, mantenendo la volontà e l’intuizione di Pierina Boranga della scuola come “sussidio didattico”. Sarà la scuola del centro città, – spiega Tomasi – ed ospiterà i bambini dai 24 mesi agli 11 anni, con una sezione Primavera, la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. Sarà aperta ai genitori, alle famiglie, al territorio, alla cittadinanza, all’interno del progetto di “comunità educante” che stiamo portando avanti: una comunità che si adopera per lo sviluppo educativo e cognitivo del bambino e del cittadino. Una scuola, quindi, che educa anche la cittadinanza ad essere parte attiva nel processo di sviluppo».

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