IL DIRETTORE DELL’ULSS AI SINDACI DEL CADORE: “LA PIAZZOLA SI FARA’ E SPERIMENTEREMO VOLO NOTTURNO GARANTENDO COSÌ ANCHE L’ORARIO PROLUNGATO”.

L’attuale piazzola di Pieve di Cadore
La piazzola per l’elicottero del Suem all’Ospedale di Pieve e la sanità cadorina al centro dell’incontro tra i sindaci del Cadore e il direttore generale dell’Ulss 1 di Belluno Adriano Rasi Caldogno.
L’invito è partito dalla Magnifica Comunità di Cadore, attraverso il suo presidente Renzo Bortolot, e dai vice presidenti della Conferenza dei sindaci Alessandra Buzzo e Sisto da Roit, dopo l’assemblea dei primi cittadini che avevano segnalato le lentezze con cui procedeva la progettazione esecutiva della piazzola di Pieve.
La risposta del direttore generale Rasi Caldogno è stata chiara: l’Ulss 1 vuole realizzare al più presto la piazzola. I ritardi sono tutti imputabili alle difficoltà incontrate nell’acquisizione di un terreno privato necessario all’avvio dei lavori e ad alcune problematiche di carattere tecnico e procedurale che sono ancora al vaglio degli uffici competenti di Pieve. A garantire il massimo interessamento, anche per recuperare il tempo perduto, è stato Andrea Celsi, sub commissario del comune di Pieve, intervenuto in sostituzione del commissario Carlo De Rogatis.
Auspicando che la questione tecnico-burocratica e quella dell’acquisto o dell’esproprio del terreno possano essere risolte in tempi brevi, i sindaci hanno richiamato l’attenzione del direttore dell’Ulss sull’orario prolungato e sul volo notturno dell’elicottero. Due questioni che, secondo i primi cittadini, sono essenziali ed indispensabili per la sicurezza sanitaria in montagna. Allungare i tempi della disponibilità dell’elicottero e poterne far ricorso anche di notte mette gli abitanti delle valli cadorine nelle condizioni di considerarsi alla pari degli abitanti di città. Almeno per quanto riguarda l’emergenza sanitaria. Anche su questo versante il direttore Rasi Caldogno si è dimostrato disponibile non solo a recepire l’istanza ma a collaborare con i sindaci della montagna bellunese ad elaborare un progetto sperimentale da presentare in Regione in vista dell’ormai prossima revisione del Piano Sanitario Regionale.
Concordi i sindaci nel giudicare positivamente l’incontro con la dirigenza dell’Ulss che è stata rassicurante e collaborativa.
“Ma sia chiaro – hanno ribadito in coro – che da ora in avanti l’attenzione e la vigilanza nei confronti del servizio di elisoccorso non verranno meno perché anche gli abitanti della montagna hanno diritto di sentirsi sicuri per quanto riguarda le urgenze e le emergenze sanitarie.”

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