Cadore: truffati su internet, i Carabinieri denunciano 5 persone

CarabinieriCadore. A conclusione di due differenti attività d’indagine avviate quest’anno dalla Stazione Carabinieri di Vigo di Cadore, sono stati identificati e deferiti alle competenti Autorità Giudiziarie cinque presunti truffatori per aver utilizzato il sito di annunci www.subito.it per ingannare degli ignari utenti della rete desiderosi di fare acquisti a buon mercato. La storia è purtroppo simile a tante altre, complice l’ormai ampia affermazione di internet quale strumento per le transazioni di beni e servizi.
In un caso, un cinquantenne di Pieve, dopo aver trattato l’acquisto di un’utilitaria usata destinata ai propri piccoli spostamenti nell’area cadorina – una Fiat Panda vecchio modello come tante che circolano nella zona – si era fatto convincere dall’offerente a versare con un bonifico bancario su un conto online una cifra quasi simbolica, 200 euro, per congelare l’affare ed assicurarsi l’agognato mezzo di trasporto. Pagato quanto pattuito, l’affabile venditore, la cui identità dichiarata è poi risultata fittizia, si è reso irreperibile ad ogni tentativo di essere contattato, non prima ovviamente di avere incassato il denaro e svuotato il conto. All’uomo, presto resosi conto di essere stato truffato, non è rimasto che rivolgersi ai Carabinieri di Vigo, riferendo puntualmente i dettagli di quanto accaduto. Le successive attività d’indagine, sempre di particolare complessità in questi casi per le numerose possibilità che hanno i truffatori di celarsi tra le maglie della rete informatica (conti aperti online intestati a false identità, utilizzo di documenti smarriti o artefatti, utenze telefoniche di compagnie straniere, etc.), hanno però permesso ai militari dell’Arma di far emergere come alla truffa avessero collaborato a vario titolo tre distinti soggetti (il vero intestatario del conto online e gli individui riconducibili alle utenze telefoniche utilizzate per contattare i potenziali clienti), tutti con precedenti specifici e operanti nell’area del milanese. Nello specifico, è emerso come in questo caso il falso annuncio pubblicato sul sito www.subito.it fosse copiato da un altro vero, già presente in rete su di un altro sito di annunci: uno dei tre soggetti si era così finto interessato all’acquisto della vettura per farsi inviare una copia digitalizzata del libretto del mezzo, in maniera tale da poterla riutilizzare in seguito per poter accrescere la credibilità del proprio falso annuncio, facendo credere di essere davvero in possesso del veicolo e far cadere nella trappola virtuale anche i compratore più attenti.
In un secondo caso, invece, a rimanere a bocca asciutta è stato un quarantenne di Domegge interessato all’acquisto di una Playstation 4. Sempre 200 euro la caparra richiesta dal falso venditore, affabile e disponibile a far recapitare a casa la console destinata al figlio, ovviamente solo sino al momento in cui non è avvenuto il versamento sulla carta postepay indicata durante la trattativa. Da quel momento più nulla, solo mail e chiamate senza nessuna risposta, del truffatore nessuna traccia. Solo in seguito alle indagini dei carabinieri si è così riusciti in qualche mese a dare un’identità alle persone responsabili della truffa, due venticinquenni della provincia di Pescara, entrambi con precedenti specifici, il primo collegato alla carta postepay poi svuotata dell’illecito profitto, mentre il secondo alle utenze telefoniche con le quali erano stati intrattenuti i contatti durante la trattativa online.
Entrambi i gruppi di persone dovranno rispondere di concorso in truffa aggravata a mezzo internet.
È bene ricordare come spesso l’intervento dell’Arma sia di natura repressiva del reato e non sempre permetta la consegna in tempi ragionevoli del bene – in genere esistito solo nell’immaginazione – o la restituzione del denaro versato – subordinata ovviamente alle vicende processuali. Gli stessi siti internet di annunci virtuali, dal canto loro, non sono di particolare aiuto a prevenire situazioni simili, essendo concepiti come bacheche online con contrattazioni che avvengono in forma privata tra gli utenti senza alcuna intermediazione da parte dei gestori, i quali non si ritengono ovviamente responsabili delle singole vendite. La prudenza è lo strumento principale a disposizione dei navigatori di internet, laddove negli annunci ci sia qualcosa di poco convincente o il venditore non fornisca sufficienti garanzie è bene desistere dall’acquisto e segnalare la questione ad un ufficio di polizia.

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