Armi, in Comelico un arresto ed una denuncia.

151008 arma clandestina 2151008 arma clandestina 1Con l’avvio della stagione della caccia, sono ricominciati i controlli in materia di armi da parte dei militari dell’Arma, sia mirati a verificarne la corretta custodia da parte dei detentori, sia mirati a contrastare il fenomeno del bracconaggio, piaga particolarmente diffusa nelle vallate comelicensi. Sono sempre
crescenti, infatti, le lamentele che giungono da parte degli addetti ai lavori, i cacciatori onesti, e da parte della cittadinanza, a causa di episodi di esercizio abusivo e pericoloso dell’attività venatoria.
Nell’ambito di tali attività pianificate, nella tarda serata di ieri, dopo intensa attività di raccolta informazioni negli ambienti vicini al mondo della caccia, i militari della Stazione CC di Santo Stefano di Cadore hanno fatto irruzione nell’abitazione di un sessantenne incensurato del Comelico, rinvenendo nella soffitta una
pericolosa arma clandestina, un fucile calibro 22 di modeste dimensioni e facilmente occultabile grazie al calciolo ripiegabile, di produzione interamente artigianale, dotato di silenziatore e di ottica di precisione.

L’arma, nascosta in uno zaino, era pronta all’uso e in perfette condizioni, custodita assieme ad alcune Fucile e munizioni sono state sequestrate e verranno distrutte con la conclusione del procedimento penale.
L’uomo, invece, su disposizione dell’A.G. di Belluno, stante l’assenza di precedenti penali a suo carico, in seguito all’arresto è stato ristretto ai domiciliari presso la propria abitazione, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto prevista per la giornata di domani. Dovrà rispondere di possesso di arma clandestina ai sensi dell’art.23 della legge 110/75.

La presenza di armi artigianali destinate alla caccia illegale è un fenomeno non raro sul territorio, tra l’altro desta preoccupazione la diffusione di silenziatori artigianali, utilizzati per bracconare, ma, anche se non è certamente questo il caso, potenzialmente impiegabili nella commissione di reati ben più gravi. Le attività di contrasto delle forze dell’ordine in casi analoghi, quando il possessore è completamente privo di qualsivoglia titolo a detenere armi e non è quindi censito in alcun registro che lo sottoporrebbe a controlli, sono particolarmente difficoltose, poiché, salvo riuscire a sorprendere i soggetti in attività a fuoco, è complicato individuare chi e dove ha disponibilità di armi che per lo Stato non esistono. Le successive
attività dell’Arma, oltre a proseguire con analoghi controlli, saranno mirate a cercare di individuare chi le produce e le smercia.

In una diversa operazione mirata a contrastare il bracconaggio, pochi giorni prima, era invece stato denunciato a piede libero per omessa custodia del proprio fucile un quarantacinquenne cadorino, residente a Santo Stefano, con piccoli precedenti di polizia a proprio carico.
Era da poco scoccata la mezzanotte di sabato scorso, infatti, quando un equipaggio dei Carabinieri di Santo Stefano, pattugliando le strade limitrofe ai boschi della località Campitello, hanno individuato un soggetto nel verde che, alla vista dei militari, è corso verso la propria autovettura e, a gran velocità, si è allontanato Comunicato stampa della Compagnia Carabinieri di Cortina d’Ampezzo dalla zona. Intercettato poco dopo il piccolo fuoristrada incriminato, parcheggiato nelle adiacenze di un’abitazione privata a Santo Stefano di Cadore, la prima ispezione del veicolo ha permesso di verificare come all’interno fosse ancora presente un fucile da caccia calibro 6,5 mm. L’uomo dovrà rispondere di omessa custodia del proprio fucile, praticamente abbandonato senza ragione in bella vista nell’abitacolo del proprio veicolo parcheggiato sulla pubblica via; è inoltre a rischio il proprio porto d’armi uso caccia, in relazione al quale è stata avanzata proposta di revoca da parte dei militari.
Ulteriori accertamenti sono in corso per accertare il motivo della fuga, verosimilmente riconducibile al timore di essere preso a praticare attività venatoria in orario vietato notturno.
Servizi dei Carabinieri mirati alla verifica del rispetto dei regolamenti che disciplinano l’attività venatoria ed alla verifica della corretta custodia, porto e impiego delle armi da sparo proseguiranno per tutta la stagione di apertura della caccia, soprattutto al fine di prevenire incidenti che possano coinvolgere la popolazione del Cadore e del Comelico.

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