Confartigianato Belluno sostiene la proposta di Confindustria Belluno Dolomiti e rilancia.
“E’ giusto ridurre il numero dei Comuni nel bellunese accelerando il processo di fusione – afferma
Giacomo Deon, presidente di Confartigianato Belluno – Cappellaro ha ragione se si devono ridurre le
spese della pubblica amministrazione bisogna agire con l’accorpamento dei Comuni soprattutto quelli
più piccoli con un duplice beneficio: oltre alla riduzione di spese si rende più efficiente la pubblica
amministrazione”. Ma si può fare di più.
“Rilancio con un’ulteriore proposta – continua Deon – tenuto conto che ai sensi della Legge
Delrio, le Province diventano soggetti di area vasta di secondo livello, in altre parole, aggregazioni
di Comuni che nel caso della Provincia di Belluno è una grande Comunità Montana, anzi meglio
una grande Unione Montana. Se siamo quindi d’accordo su questo fatto, ovvero che la Provincia di
Belluno non più di 1° livello e quindi elettiva da parte dei cittadini ma di II livello e quindi elettiva da
parte dei rappresentanti dei Comuni, ci troviamo di fronte a una realtà che, ripeto, si configura come
una mega Unione Montana.
Ne prendiamo atto, anche se comprendiamo il travaglio che ha comportato questa decisione
per i bellunesi. Ebbene oggi che ci troviamo in questa situazione, perché – si chiede Deon – non dare
efficienza amministrativa a tutto l’aggregato dei Comuni bellunesi che dovrebbero decidere di cedere
sovranità all’Ente provinciale di area vasta a beneficio dei cittadini ? Questa è la nostra proposta. Le
ricadute in termini di efficienza amministrativa sono facilmente comprensibili e forse anche le fusioni
fra Comuni non si renderebbero di fatto necessarie.
Una Provincia così configurata avrebbe capacità di governo e altri livelli di efficienza che,
forse, potrebbero rendere più efficaci le iniziative nei settori nevralgici del nostro territorio. Ma vorrei
anche aggiungere che con una Provincia, così configurata, anche lo stesso Consorzio Bim Piave
potrebbe essere accorpato, con ulteriori economie. E potremo aggiungere altre considerazioni in
questo scenario tutte positive nel senso della riduzione di spesa e nell’efficientamento della macchina
burocratica provinciale.
Il dibattito è aperto e vigileremo perché non si spenga.