CORTINA D’AMPEZZO – RIAPRE IL CANTIERE DELLA PALESTRA DI ROCCIA

un momento del sopralluogoIl cantiere è stato riaperto e la ditta seconda classificata al bando – la Caolo s.r.l. di Torino – ha preso in carico i lavori.Ieri si è tenuto il primo sopralluogo del cantiere. Spiega l’assessore ai lavori Pubblici Adriano Verocai: “Dopo che la ditta prima classificata non era stata in grado di rispettare il cronoprogramma ed era, successivamente, entrata in liquidazione, avevamo due opzioni: o rivolgersi alle ditte classificate nella graduatoria o rifare il bando. Abbiamo scelto la prima opzione, sia per risparmiare tempo sia perché ciò consentirà alla aziende che hanno operato finora in subappalto, fornito i materiali e che conoscono il progetto, di completare l’opera sotto la guida della Caolo”.
“Quanto avvenuto è sicuramente positivo: l’anno scorso, rispondendo ad un’interrogazione di minoranza, avevamo preventivato di arrivare a questo passaggio entro maggio. Siamo in anticipo di un mese e questo fa ben sperare per il futuro. Il cantiere è già riaperto, anche se per circa 30 giorni si vedranno poche persone al lavoro, intente a verificare la situazione. Dopo di che, la costruzione riprenderà a pieno ritmo e verrà conclusa entro 250 gg. Il fatto che la stessa Caolo abbia già realizzato una palestra di arrampicata per il Comune di Torino è un elemento in più per nutrire fiducia”.

Invariati rimangono il direttore lavori, Toni Ingegneri, e il Responsabile Unico del Procedimento Francesco Fregnan.

“Per il Comune” sottolinea Verocai “non ci saranno costi aggiuntivi, stante il fatto che ha recuperato completamente il valore della transazione inizialmente accordata alla prima ditta grazie alle fideiussioni che avevamo preteso a garanzia del contribuente. Anzi, quelle stesse fideiussioni hanno garantito 40mila euro in più dei 250mila inizialmente erogati. La Caolo, inoltre, ha accettato di portare a termine i lavori alle stesse condizioni del bando. Cortina d’Ampezzo, perciò, non spenderà più di quanto previsto per completare l’opera”.

“In definitiva, il comportamento della prima ditta ha creato molti ritardi, ma nessun danno patrimoniale. L’iter è stato difficile e faticoso, ma sono convinto che, alla fine, la nuova palestra di roccia varrà l’impegno per farle vedere la luce”.

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