Walter Bristot

Walter Bristot è nato a Pieve di Cadore il suo giorno e all’età di dieci anni ha scoperto il calcio cominciando nel Calalzo – la blasonata società sportiva del paese dove è cresciuto – una carriera da terzino ma forse qualcosa d’altro – più spesso in panchina – finita presto in tracollo sportivo, culminato a quindici anni nell’incontro col tabagismo. Studente mediocre scoprì il teatro andando a vedere Goldoni e forse Molière – mal fatti – per evitare eventuali interrogazioni – sospese per decreto del preside. O del ministro? Chissà? Se presenti in galleria – a teatro insomma.
Alla fine offre un diploma di ragioniere al mondo della ristorazione ma la sera dell’orale della seconda maturità – finalmente centrata – gli capitò di assistere a una replica de “Il tempo degli assassini” che Pippo Del Bono con Peppe Robledo – allora Signori Sconosciuti – diedero a Domegge di Cadore nell’estate del Novantatré.
Fu uno spettacolo.
Va a teatro nonostante si faccia di tutto per renderlo impossibile alla gente e crede che se qualcuno ha non solo un cuore ma un Portafoglio o una Poltrona dovrebbe mettere una mano ovunque e trovare il mezzo per permettere a un bellunese di poter star comodo nel teatro della sua città ma figurarsi: c’è la crisi e si continuerà a stare scomodi e a non vederci bene e chi vivrà vedrà.
Non sa usare Facebook ma se qualcuno si organizza – lui è un cialtrone e non ci si mette – per salvare quel povero teatro, farà il possibile e l’appropriato per aiutarlo.

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