Sanità bellunese: l’Udc supporta la scelta dei sindaci di votare il bilancio, ma non va abbassata la guardia

«La decisione dell’assemblea dei sindaci della Ulss di approvare il bilancio sociale 2011 è un atto di forte responsabilità nei confronti dei bisogni dei cittadini. Soprattutto nell’Agordino dove all’azienda sanitaria i Comuni hanno delegato l’area sociale». Maurizio Isma, coordinatore provinciale Udc sposa la scelta dei sindaci, ma mette i puntini sulle i: «Se i livelli essenziali di assistenza saranno garantiti con l’approvazione del bilancio – spiega – quello che non è certo è l’impegno della risposta sanitaria nell’Agordino, Cadore e Comelico». Le scelte di ridimensionamento della reperibilità chirurgica, la mancanza di sostituzione del personale, il ridimensionamento delle risorse economiche a mettono a rischio la qualità minima necessaria e la salvaguardia della salute pubblica in questi territori. «Gli allarmi lanciati da monsignor Marinello per il Cadore e Lise per l’Agordino, sottolineano la misura colma della disattenzione della politica per le aree montane» dice Isma. Quanto al sindaco di Pieve di Cadore Antonia Ciotti «l’Udc provinciale condivide quanto riferito alla situazione sanitaria, ma non la richiesta di dimissioni dei rappresentanti della Provincia in regione, preferendo pensare ad un loro maggior coinvolgimento, non solo nei problemi nella vallata bellunese/feltrina, ma in tutta la provincia».

Dopo la conduzione dell’assessorato al sociale, dell’allora assessore Antonio De Poli, ora onorevole e di Stefano Valdegamberi, la Regione non ha più lavorato costruttivamente per gli aspetti sociali e i primi a pagarne le conseguenze sono, ovviamente, le aree marginali, soprattutto le montane. «Ci attiveremo per quanto è nelle nostre possibilità in Regione. L’invito ai rappresentanti politici locali – conclude Isma – è di lavorare congiuntamente per tutto il territorio, far quadrato per mantenere i trasferimenti economici, strutturali e normativi per le aree montane».