RAGGIUNTA UN’IMPORTANTE INTESA TRA IL MUSEO DELL’OCCHIALE E IL MONDO DELLA SCUOLA

Ad apporre la firma il Presidente della Fondazione Museo Cv. Vittorio Tabacchi e il Dirigente dell’UST Domenico Martino, alla presenza di diversi dirigenti delle scuole del Cadore, di Luigino Boito (Certottica) Fabrizio De Silvestro (Gatto Astucci), Renato Sopracolle (Occhialeria Sopracolle) ed esponenti del mondo associazionistico dell’occhialeria. L’accordo vedrà i due enti collaborare strettamente per favorire l’osmosi tra il Museo e i giovani bellunesi, nonché i docenti e le famiglie.

“Il bellunese, il Cadore in particolare, è stata una terra di forte emigrazione. È stato l’occhiale a portare il benessere e lo sviluppo. I giovani devono poter conoscere questa storia, apprezzare l’impegno dei loro nonni e possibilmente portarlo avanti dando un futuro a sé stessi e alla loro comunità”. Queste le parole del Patron della Safilo Vittorio Tabacchi, a cui hanno fatto eco le affermazioni di Martino, dirigente dell’Ufficio Scolastico: “La nostra missione con le scuole è favorire il più possibile l’integrazione con il territorio e questa iniziativa va in questo senso.Speriamo che questo possa contribuire a dare prospettive ai giovani affinchè diventino artefici dello sviluppo della loro terra e vi rimangano; è infatti preoccupante lo spopolamento a cui assistiamo. Le sinergie come questa sono un aiuto per fermare questi fenomeni”. Da parte sua Luigino Boito (Certottica- ente di formazione riconosciuto nel settore stile e design dell’occhiale) ha affermato che si sta lavorando per fare del Museo una cittadella permanente per la formazione creativa in favore del sistema occhialeria e moda con un percorso biennale stabile per i giovani che escono dalla scuola superiore. Oltre alla “verde età” il Museo si attiverà ora per raggiungere l’età argentata, ovvero per coinvolgere in iniziative di conoscenza e studio anche le università della terza età e il loro studenti.

Dall’incontro è emerso un messaggio importante: il Museo – come molte altre realtà del territorio bellunese – deve sapersi comunicare e farsi conoscere ai giovani, alle famiglie, al mondo delle imprese e delle associazioni perché testimonia non solo una storia da conoscere e riconoscere come propria, ma anche perché le iniziative che vi si svolgono possono essere utili per individuare le possibili strade per il futuro professionale dei giovani, per lo sviluppo del territorio e delle imprese, per il domani delle comunità di montagna.